Comincia a prendere contorni decisamente inquietanti la vicenda della presunta setta segreta che aveva coinvolto diversi vip, tra i quali Gabriel Garko e Eva Grimaldi. Una vicenda intricata, fatta di feste esclusive e riti a base di magia nera. Senza contare la parte più oscura, quella legata alla morte del produttore Teodosio Losito, morto suicida a 53 anni nel gennaio 2019 nella villa che condivideva a Zagarolo, vicino a Roma, col compagno Alberto Tarallo, fondatore della casa cinematografica Ares Film.
Sarebbe falso infatti il testamento che ha permesso a Tarallo di diventare erede universale del compagno e di poterne acquisire il patrimonio. Tarallo adesso è sotto inchiesta per falso e istigazione al suicidio.
Primo fra tutti ad aver raccontato quello che succedeva nella villa dei due produttori, divenuta raduno di vip e degli attori della scuderia cinematografica, è stato Gabriel Garko, il popolare artista e volto di spicco della Ares.
A lungo, riporta Michela Allegri sul “Messaggero”, Garko ha occultato la sua omosessualità perché agli occhi degli italiani doveva apparire come “il bello delle donne”. Garko ha raccontato agli inquirenti lo stato di soggezione psicologica in cui versavano gli attori della Ares: «Eravamo tutte pedine di Tarallo – ha confessato Garko – decideva il bello e cattivo tempo, eravamo sotto ricatto psicologico. Già quando andai da lui, nel 1992, ero gay e Tarallo mi diceva che dovevo nasconderlo assolutamente per la mia carriera». L’attore ricorda di essere stato spinto a lasciare il suo compagno di allora senza che la decisione gli venisse imposta da Tarallo, che lo avrebbe sottilmente orientato in quella direzione. Garko ha anche raccontato della relazione di copertura con Eva Grimaldi, un finto fidanzamento caldeggiato dal produttore. «Mi fece fintamente fidanzare con Eva Grimaldi», ricorda Garko che punta il dito sulla brama di controllo di Tarallo che puntava a plasmare l’artista a sua immagine e somiglianza, decidendo tutto della sua vita. Per l’attore cresciuto a Settimo Torinese il pressing del produttore era al limite del ricatto: a lungo Tarallo gli avrebbe fatto sapere – in maniera allusiva – di essere riuscito a bloccare la diffusione della notizia sulla sua omosessualità sulla carta stampata.
I finti fidanzamenti di Garko
Ma a parlare non è stato solo Garko, anche Eva Grimaldi ha raccontato delle limitazioni subite che, anche se sgradite, le tornavano utili. L’attrice, che in quel periodo non poteva conoscere nessuno, racconta di essere stata «chiusa come in una gabbia». Nel 2011, complice l’incontro con Imma Battaglia, Eva riuscirà a lasciare quel giro soffocante, non prima che Tarallo le avesse detto che non avrebbe più lavorato per la storia con Imma Battaglia.
I riti di magia nera e il giallo del suicidio
Tra le altre fidanzate fasulle di Garko, oltre alla Grimaldi, c’è anche Rosalinda Cannavò, alias Adua Del Vesco, arrivata dopo la fine della pseudo relazione con Eva. Sono state proprio le sue parole a far partire le indagini. Nel settembre 2020 si era infatti confidata nella casa del Grande Fratello Vip affermando di aver vissuto in una sorta di setta satanica. Agli investigatori la donna ha detto di aver passato nei moment difficili nella villa di Zagarolo dove avrebbe cominciato a soffrire di depressione a causa delle pressioni di Tarallo, che la spingeva a dimagrire per essere più performante sul lavoro. Anche se, riferisce il Messaggero, dalle chat in possesso della Guardia di Finanza emergerebbe che la coppia di produttori la trattasse quasi come una figlia.
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C’è poi l’aspetto più tenebroso della vicenda: i rituali magici. Ne ha riferito Brigitte Valesch, estetista delle stari e confidente di Losito, che parla di riti di magia nera e di invocazioni alla luna. E che ricorda come lo sceneggiatore fosse rimasto atterrito da tali pratiche. Losito le aveva confidato di credere che la morte del suo ex fidanzato Sergio, colpito da un infarto durante una loro telefonata, fosse da attribuire ai rituali magici di Tarallo. Il produttore le avrebbe anche detto di aver assistito personalmente a quei riti di magia nera, che avvenivano nel giardino della villa. E la beauty coach aggiunge: «Quando c’era la luna piena, spesso si inginocchiava per effettuare delle invocazioni verso di essa».
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Infine, il giallo del suicidio dello stesso Losito. Le Fiamme Gialle hanno ascoltato anche il dottore che l’8 gennaio del 2019 era stato chiamato nella villa a verificare la morte di Losito. Il medico ha raccontato di aver trovato il suo cadavere già spostato sul letto. Il produttore si sarebbe suicidato impiccandosi a un termosifone del bagno. Che però il dottore giudica, riporta il Messaggero, «un po’ troppo basso per un ipotetico tentativo di impiccagione, considerando l’altezza del soggetto». Dalla Finanza fanno comunque sapere che, malgrado i «dubbi sulle modalità del decesso», all’epoca non era stato rilevato nulla di strano. Del resto indagini ulteriori non saranno possibili dato che il corpo di Losito è stato cremato. Adesso toccherà al Tribunale del riesame decidere se confermare o meno il sequestro di 5 milioni di euro confiscati a Tarallo a causa dell’accusa di falso. Una decisione che i suoi legali dicono essere fondata su una perizia grafologica «infondata, grossolana e inveritiera».