Confidiamo quindi in Dio, ma chiediamo la sua misericordia, perché solo un cuore umile e pentito può accogliere il perdono.
Liturgia di oggi Venerdì 11 Marzo 2022
- VENERDÌ DELLA I SETTIMANA DI QUARESIMA
Salva, o Signore, il mio cuore angosciato,
vedi la mia povertà e la mia fatica
e perdona tutti i miei peccati. (Cf. Sal 24,17-18)
Prima Lettura
Forse che io ho piacere della morte del malvagio, o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
Dal libro del profeta Ezechièle
Ez 18,21-28
Così dice il Signore Dio:
«Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commesso e osserva tutte le mie leggi e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticato. Forse che io ho piacere della morte del malvagio – oracolo del Signore – o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?
Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte le azioni abominevoli che l’empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.
Voi dite: Non è retto il modo di agire del Signore. Ascolta dunque, casa d’Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?
Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo muore, egli muore appunto per il male che ha commesso. E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso. Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale – Dal Sal 129 (130)
R. Se consideri le colpe, Signore, chi ti può resistere?
Dal profondo a te grido, o Signore;
Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti
alla voce della mia supplica. R.
Se consideri le colpe, Signore,
Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono:
così avremo il tuo timore. R.
Io spero, Signore.
Spera l’anima mia,
attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore
più che le sentinelle all’aurora. R.
Più che le sentinelle all’aurora,
Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele
da tutte le sue colpe. R.
Il Vangelo di oggi Venerdì 11 Marzo 2022
Va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,20-26
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: Stupido, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: Pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore.
Solo un cuore umile accoglie il perdono | Il commento al Vangelo di oggi Venerdì 11 Marzo 2022
Gesù ci spiega come la giustizia del “cristiano”, e dell’uomo in generale, deve essere una giustizia che va oltre la forma e le apparenze, una giustizia che, paradossalmente, non giudica.
Ci parla infatti della gravità dell’ira e dei giudizi. Infatti è scritto di non uccidere, ma che chiunque si adira, cioè si arrabbia con qualcun altro, ha compiuto un delitto degno della stessa pena che gli ebrei assegnavano ad un omicidio.
Non che adirarsi e uccidere siano equiparabili, ma la giustizia di Gesù supera quella del mondo, e per lui anche l’ira è grave, perché in essa c’è il seme dell’omicidio. Ci invita dunque alla pazienza, alla mitezza, perché ai suoi occhi adirarsi con qualcuno è dannoso.
Dire a qualcuno che è “stupido”, cioè che è stolto, è meritevole di una condanna ancor peggiore di chi si adira, perché se arrabbiandoci qualcuno lo “uccidiamo” un po’, dicendogli “stupido”, o “pazzo”, cioè “insensato”, lo condanniamo dentro di noi come “qualcosa” che non vale niente. Gli infliggiamo una ferita che potrebbe non chiudersi mai.
Il commento al Vangelo di ieri:
Pensiamo quanto più Gesù sarà severo con chi sarà responsabile di crimini efferati! Perché non dobbiamo confonderci: Dio è infinitamente misericordioso e infinitamente giusto! Dio non è “buonista”, è buono. E il suo perdono va saputo chiedere col cuore.
Gesù è venuto a salvarci e a perdonarci, non a condannare, ma egli sarà il giudice giusto della storia. Non possiamo approfittarci di questa infinita misericordia: questo stesso gesto sarebbe un altro crimine.
Dice Gesù a Suor Faustina Kowalska (1905 – 19389), la Santa che più di tutti propagò il culto alla Divina Misericordia:
“Figlia Mia, scrivi che quanto più grande è la miseria, tanto maggiore è il diritto che ha alla Mia Misericordia, ed esorta tutte le anime alla fiducia nell’insondabile abisso della Mia Misericordia, poiché desidero salvarle tutte. La sorgente della Mia Misericordia venne spalancata dalla lancia sulla croce per tutte le anime; non ho escluso nessuno”.
Confidiamo quindi in Dio, ma facciamo penitenza laddove possiamo e chiediamo la sua misericordia, perché solo un cuore umile e pentito può accogliere il perdono.