La crisi energetica ha aumentato i prezzi in maniera vertiginosa. I costi sono insostenibili, proteste dei camionisti. Si cerca una soluzione
I prezzi dei carburanti hanno raggiunto tetti imprevisti, fatto che potrebbe mettere a rischio tutto il comparto del trasporto sia commerciale che pubblico. In aumento anche le proteste con treni di camion lungo le autostrade. In alcune zone del Paese il prezzo è arrivato a superare i 2,6 euro al litro per il diesel e i 2,5 euro per la benzina.
Il governo è al lavoro per trovare una soluzione, si valuta l’abbassamento dell’Iva ai rifornimenti passando dal 22% al 5% o la sterilizzazione sui rincari. La Lega propone il taglio delle accise, la parte più sostanziosa del costo al litro, una vecchia battaglia che Matteo Salvini aveva già cavalcato durante la campagna elettorale per le politiche del 2018. Ma nonostante i due governi con il Carroccio in maggioranza, sono rimaste promesse non mantenute.
Secondo il sito di Axpo Energia “l’accisa è un’imposta indiretta a riscossione immediata che viene applicata alla quantità di energia consumata indipendentemente dal contratto o dal fornitore scelto”. Sono insomma delle tasse imposte dallo Stato sui prodotti di consumo e quando furono pensate avevano lo scopo di finanziare gli interventi in seguito ad alcune emergenze. Le prime accise in Italia furono quelle per la crisi di Suez del 1956, per il disastro della diga del Vajont del 1963 e per l’alluvione di Firenze del 1966.
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Secondo il ministero della Transizione ecologica, da una rilevazione della scorsa settimana, le accise pesano sul carburante di 728,4 centesimi su 1,953 euro di benzina al litro, mentre per il gasolio di 617,4 centesimi su 1,829 euro al litro. Per lo Stato è molto difficile rinunciare a questa tassa in quanto fornisce gettito immediato e sicuro e i ritocchi al rialzo permettono di ripianare perdite impreviste del bilancio.
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Le accise esistono in tutta Europa ma in Italia sono tra le più alte. Solo il Belgio ha una tassazione più alta delle accise sui carburanti con l’Italia al secondo posto e la Francia al terzo, mentre nei paesi dell’Est Europa sono tra le più basse, come per esempio in Bulgaria con 363,02 euro per mille litri di benzina. Per fare fronte alla crisi del costo dei carburanti, l’Irlanda ha imposto un taglio di 20 centesimi al litro per la benzina e di 15 centesimi al litro per il diesel che scatterà già da domani.
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