Ecco chi sono i deputati del Movimento che si ribellano a un’eventuale collegamento di Zelensky con la Camera
Il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, supporta l’idea di ospitare a Montecitorio, in modo virtuale, il leader ucraino Zelensky. Conte ha infatti affermato che «se ci fosse la possibilità di un collegamento con Zelensky, ben venga». Si tratterebbe di una scelta che vede d’accordo la maggioranza. Anche la Germania starebbe cercando di organizzare un collegamento col presidente ucraino.
Tale linea politica, tuttavia, non è condivisa da tutto il Movimento, tant’è che c’è una piccola parte che non intende in alcun modo “ospitare” Zelensky alla Camera. Si tratterebbe dei deputati 5Stelle Gabriele Lorenzoni, Valentina Corneli, ed Enrica Segneri. La cosa sarebbe emersa dalle chat Telegram. Le discussioni in chat avrebbero preso una piega tale che alcuni colleghi avrebbero lasciato la chat per manifestare il proprio disaccordo.
I vertici dei Pentastellati starebbero ipotizzando provvedimenti disciplinari, tra cui persino l’espulsione. Su Facebook, Lorenzoni manterrebbe una linea complottista, dicendo, in ordine:«La ragazza fotografata tra le rovine di un ospedale per la maternità a Mariupol sembrerebbe essere una modella e una popolare blogger nella stessa città» che «attualmente lavorerebbe a stretto contatto con le agenzie di stampa occidentali».
In merito ai bombardamenti su Mariupol, scrive: «È bene sentire anche tutte le campane: a che servirebbe bombardare un ospedale pieno di bambini se non a screditare l’immagine internazionale di un intero Paese e giustificare il pretesto per una no-fly zone sull’Ucraina?».
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In merito alla deputata Segneri, nella chat che ha scatenato polemica, avrebbe detto:«Zelensky alla Camera? Se parla Letta andiamo in guerra domani». In un colloquio con il Corriere, spiega: «Assolutamente io condanno la guerra. Credo però che sia importante tenere un profilo basso e non esporre a livelli eccessivi il parlamento italiano. Gli ultimi interventi fatti dal Pd li ho reputati troppo volti all’interventismo: dobbiamo puntare tutto sulla diplomazia per fermare il conflitto».
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Segneri si è detta contraria all’invio di armi dal nostro Paese in Ucraina. La donna chiarisce meglio il suo pensiero:«Purtroppo la questione è che l’invio della armi non aiuta a evitare che i bambini vengano uccisi. Lo dicono anche diversi esponenti del mondo della Difesa». La deputata Corneli, da quanto avrebbe raccontato uno dei partecipanti, avrebbe detto che al «Parlamento europeo poteva avere un senso. Al Parlamento inglese è stato non solo insensato ma devastante. Mentre da un lato c’erano aperture al compromesso, quelli fomentavano lo scontro…».