Intanto, mentre la guerra prosegue, in Turchia si incontrano Kuleba e Lavrov. I mediatori turchi sperano di riuscire a far incontrare anche i leader di Russia e Ucraina.
Torna a chiedere di “chiudere i cieli ai russi” il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Intervistato da Sky News, Zelensky si rivolge alla comunità internazionale chiedendo la “no fly zone” per i russi, che definisce “nazisti”. L’Occidente deve farlo “’prima che sia troppo tardi”’. Sempre diretto agli occidentali, Zelensky ha affermato che “voi non potete decidere se chiudere o meno lo spazio aereo. Se siete contro i nazisti e contro il terrorismo, dovete chiuderli. Non aspettate che ve lo chieda tante volte, milioni di volte. Chiudete i cieli”’.
I russi bombardano a Sumy e a Kharkiv
Dai cieli nel frattempo continuano a piovere morte e distruzione sull’Ucraina. È sotto attacco la città di Okhtyrka e il villaggio di Bytytsya, nella regione di Sumy. Qui i bombardamenti russi hanno devastato interi palazzi nelle zone residenziali e danneggiato le infrastrutture civili. Lo riferisce, citato dal ‘Kiev Independent, Dmytro Zhyvytsky, a capo dell’amministrazione regionale di Sumy. Gli attacchi aerei a Okhtyrka, spiega, proseguono giorno e notte. Sono quattro invece, tra cui due bambini, i morti nella notte vicino a Kharkiv dove i russi hanno bombardato un edificio residenziale nel villaggio di Slobozhanske, nella parte sud orientale del paese. Negli attacchi è stata ferita anche una bimba di 5 anni trasportata in ospedale per le cure. Si cercano persone tra le rovine del palazzo colpito dai razzi russi.
In territorio ucraino sono stati aperti sette corridoi umanitari, tra i quali uno da Mariupol, per consentire di evacuare i civili. La comunicazione arriva dalla vice premier Iryna Vereshchuk: i corridoi, ha spiegato Vereshchuk chiedendo ai russi di non aprile il fuoco sui profughi, saranno percorribili dalle 9 di stamattina – ora ucraina – fino alle 21 di stasera.
Nuovo bollettino delle perdite nemiche da parte delle forze armate ucraine che parlano di oltre 12 mila soldati russi uccisi, anche se è impossibile al momento verificare l’attendibilità della cifra.
Kuleba e Lavrov si incontrano in Turchia, Ankara spera di portare al tavolo anche Putin e Zelensky
Mentre le armi parlano la loro lingua di morte, la diplomazia prova a fare dei timidi passi verso un accordo. Hanno raggiunto oggi Antalya, nella parte meridionale della Turchia, i due ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, Sergei Lavrov e Dmytro Kuleba. I due ministri durante l’incontro discuteranno della crisi attuale. Da parte di Erdogan è arrivato l’augurio che il confronto possa portare a “un cessate il fuoco duraturo”. Il summit tra i due ministri potrebbe essere il preludio di un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l’omologo ucraino Volodymr Zelensky. A dirlo è stato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che ha spiegato che lo scopo principale della Turchia “è quello di riunire i tre leader”, incluso cioè il presidente turco Erdogan.
Sanzioni alla Russia (Credit Suisse), aiuti all’Ucraina (Fmi)
Credit Suisse informa invece che sta dando attuazione alle sanzioni decise a livello internazionale contro la Russia. La banca svizzera ha anche reso pubblica la sua esposizione in Russia, pari a 848 milioni di franchi a fine dicembre 2021.
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Il Fondo Monetario Internazionale ha appena stanziato un fondo di 1,4 miliardi di dollari per aiutare il popolo ucraino colpito dalla guerra. Oltre alle perdite di vite umane e le sofferenze, ci sono già effetti economici molto pesanti, fa osservare il Fmi in una nota. Il Fondo Monetario è allarmato dall’enorme numero di profughi (2 milioni di persone in soli 13 giorni di guerra) e dalla distruzione ad ampio raggio delle infrastrutture fondamentali del paese ucraino.
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Perciò il Fmi ha deciso di ricorrere allo Strumento di Finanziamento Rapido (Rfi) mettendo in campo un sostegno finanziario “equivalente al 50% della quota dell’Ucraina nel Fmi” che potrà aiutare a “soddisfare le urgenti necessità della bilancia dei pagamenti derivanti dagli impatti della guerra in corso e fornirà un sostegno critico a breve termine, svolgendo al contempo un ruolo di catalizzatore per i finanziamenti di altri partner”, spiega il Fmi.