Molti credono che sia propaganda filo-russa, ma in realtà è una pietanza che esiste da 70 anni. Purtroppo non si tratta di un caso isolato
Si chiama “La Maison de Poutine” (la pronuncia francese è la stessa del nome del premier russo) ma non ha niente a che vedere con Vladimir Putin e con la Russia. Nonostante questo una celebre catena di ristoranti francesi ha ricevuto diversi messaggi minacciosi in quanto gli utenti ritengono faccia propaganda al dittatore.
Poutine infatti è il nome di un piatto di patatine fritte ricoperte di formaggio, una ricetta tipica del Quebec, che viene servito dalla catena ai propri clienti. Ma questo non ha frenato gli utenti che hanno invaso i suoi profili social, ricevendo anche minacce e insulti tramite telefonate anonime.
“Abbiamo fino a cinque o sei chiamate all’ora” afferma il co-fondatore del ristorante Guillaume Natas, il quale finora ha deciso di non ricorrere alle forze dell’ordine. Ma un dipendente di un ristorante a Tolosa ha detto di avere paura che qualcuno possa passare all’azione e usare violenza contro di lui o fare dei danni al locale.
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“NON ABBIAMO NULLA A CHE FARE CON PUTIN”
Vista l’assurdità della situazione, La Maison de Poutine è dovuta ricorrere alla pubblicazione di un annuncio sui suoi social per ribadire che il loro prodotto principale “non è legato al regime russo e al suo leader. Il nostro piatto è nato in Quebec negli anni ’50. E le storie sulla sua origine sono numerose. Ma una cosa è certa: il poutine è stato creato da cuochi appassionati desiderosi di portare gioia e conforto ai propri clienti” si legge nel post.
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“La Maison di Poutine ha lavorato sin dal suo primo giorno per perpetuare questi valori e oggi porta il suo più sincero sostegno al popolo ucraino che sta lottando coraggiosamente per la propria libertà contro il regime tirannico russo” si conclude la nota.
NON E’ L’UNICO CASO
Ciò che sta vivendo La Maison de Poutine non è un caso unico. Una situazione simile la sta vivendo anche “Russian House“, un ristorante americano che si trova in Texas, nella città di Austin. Varda Monamour, proprietario del locale di origine europea, ha annunciato che eliminerà la parola “Russian“ dall’insegna in quanto se “rattrista o porta dolore agli altri, sentiamo semplicemente che deve essere ‘The House’, la casa per tutti. La casa in cui le persone possono entrare e godersi un buon pasto e concentrarsi sulle cose buone e su qualcosa che ci porta insieme, non ci separa” ha detto Monamour.
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E ancora in tutto il mondo c’è chi ha chiesto di cambiare il nome del celebre cocktail Moscow Mule in Kiev Mule, quello della bevanda alcolica Black Russin in Black Ukrainian e di togliere il riferimento alla Russia da diverse altre pietanze e bevande. Una cosa simile a ciò che fecero anni fa gli americani con le patatine fritte, che in Usa si chiamano French fries, quando i rapporti tra il Paese e la Francia erano molto tesi. Allora questo piatto diventò Liberty fries.