Salvini contestato in Polonia: “Sono pronto a ripartire. Ho visto le lacrime dei bambini, voglio portarli in Italia”. Queste le dichiarazioni del leader leghista a margine della lectio magistralis tenuta da Pietro Parolin.
Se ne era andato in Polonia in “missione di pace”, il leader della Lega Matteo Salvini. In realtà non sono stati ancora del tutto chiariti i motivi legati al suo viaggio a Przemsyl, cittadina a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina. Anche per questo, forse, al suo arrivo a contestarlo è stato lo stesso sindaco Wojciech Bakun. Insieme a un gruppo di giornalisti, infatti, il primo cittadino ha accolto Salvini mostrando alle telecamere una maglietta con la faccia di Vladimir Putin. La stessa maglietta indossata dal leader del Carroccio quando era ancora ministro dell’Interno, e con la quale era stato ritratto in una immagine scattata durante un suo viaggio a Mosca. “Sono qui per portare aiuti e pace. Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra” aveva tentato di spiegare il segretario leghista, mentre un gruppo di italiani urlavano “buffone”. Respinto però dalla comunità. il segretario ha dovuto fare dietro-front. Ma non si arrende.
Salvini: “Sono pronto a ripartire, lo farò senza telecamere”
Brevissimo il suo viaggio a Przemsyl, cittadina al confine tra Ucraina e Polonia per la quale, in questi ultimi giorni, stanno transitando centinaia di migliaia di profughi in fuga dalla guerra. Dopo la contestazione di ieri avvenuta da parte del primo cittadino, Salvini se n’era tornato in Italia. Ma oggi, a margine della lectio magistralis tenuta in serata dal segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, ha comunque dichiarato: “Sono pronto a ripartire, a tornare lì nei prossimi giorni, spero in buona compagnia. Lo farò senza telecamere, come è stato questa volta”.
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“Ho visto le lacrime dei bambini, farò di tutto per portarli in Italia”, ha poi aggiunto il leader del Carroccio. Mentre sulla vicenda legata alla prostesta mossa dal sindaco Wojciech Bakun, ha preferito tagliare corto: “Sono sconcertato. Da papà ho visto in quei bimbi ucraini mia figlia di 9 anni e mi spiace ci siano quelli che hanno voglia di fare polemica”. “Oggi l’associazione Papa Giovanni ha chiesto a tutti i politici di partire per il confine, di fermare la guerra. Io ci sono, l’ho fatto e sono pronto a rifarlo“, ha infine concluso Salvini.