Lyudmila Denisova, commissaria per i diritti umani del parlamento ucraino, in un post pubblicato su Facebook: “Invito i partner internazionali e l’Aie a prendere immediatamente tutte le misure possibili per far cessare le ostilità vicino alla centrale alle strutture ad alto rischio”, come la centrale di Chernobyl, “e per far in modo che vengano ritirate le truppe russe dai territori interessati”.
La Denisova ha rilevato che, a causa dei danni alla rete da parte dei militanti russi: “La centrale nucleare di Chernobyl e tutti gli impianti nucleari nella zona di esclusione sono rimasti senza elettricità. C’è il combustibile esaurito che ha bisogno di un raffreddamento costante che è possibile solo in presenza di elettricità. In mancanza le pompe non si raffreddano. Di conseguenza, la temperatura nelle vasche di raccolta aumenterà, si verificheranno impennate e rilascio di sostanze radioattive nell’ambiente. La nuvola radioattiva, con il vento, può arrivare in altre regioni dell’Ucraina, della Bielorussia, della Russia e dell’Europa”.
“Tutti i presenti riceveranno una pericolosa dose di radiazioni”
A causa della mancanza di elettricità, spiega ancora Denisova, “la ventilazione della struttura non funziona. Tutto il personale e tutti i presenti riceveranno una pericolosa dose di radiazioni. Anche l’impianto antincendio non funziona. Questo è un rischio enorme in caso di incendio che potrebbe derivare da un proiettile. Attualmente sono in corso combattimenti che rendono impossibile ripristinare l’alimentazione”.
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A causa dell’assurda negligenza della sicurezza alla centrale nucleare di Chernobyl da parte dei russi, sottolinea, “il mondo intero rischia ora di ripetere la tragedia del 1986. Con le sue azioni in Ucraina, la Federazione Russa viola gravemente i requisiti della Convenzione sulla proibizione dell’uso militare o ostile di mezzi ambientali e dell’articolo 56 del Protocollo aggiuntivo del 1977 alle Convenzioni di Ginevra e altri atti che regolano gli obblighi nucleari internazionali”.