Bimbo ucciso a Milano, ergastolo al padre annullato in appello

Secondo la Corte d’Appello di Milano “non fu omicidio” ma reato per maltrattamenti aggravati. Respinta anche l’accusa di violenze contro la moglie. 

La Corte d’Assise d’Appello di Milano ha deciso: “Non fu omicidio” la morte di Mehmed, il bambino di 2 anni e mezzo morto nel 2019 a Milano, per il quale in primo grado era stato condannato all’ergastolo il padre Alija Hrustic, un ventiseienne di origine croata. I giudici di secondo grado hanno così annullato la condanna a 28 anni di reclusione, riqualificando il reato di omicidio volontario in maltrattamenti pluriaggravati anche dalla morte della vittima. Esclusa anche la tortura, riconosciuta in primo grado. Stamani la sostituta pg di Milano Paola Pirotta aveva chiesto ai giudici della prima sezione della Corte d’Assise d’Appello, presidente Ivana Caputo, la conferma della condanna all’ergastolo decisa in primo grado.

L’avvocato difensore: “Tesi difensiva più aderente a verità processuale”.

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Lungi da me l’idea di dire vittoria o sconfitta in un processo dietro il quale c’è una tragedia umana incolmabile“, ha dichiarato l’avvocato difensore dell’imputato, Giuseppe de Lalla. “Al netto di ogni retorica credo che la tesi difensiva sia la più aderente a una verità processuale sovrapponibile a quella fattuale“. Esclusa anche la tortura nell’ambito delle violenze in famiglia e l’accusa di maltrattamenti aggravati verso la moglie, “perché il fatto non sussiste”.

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Secondo il legale, la sentenza di primo grado metteva in luce la “lacunosità” e le “contraddizioni” nel racconto della moglie, ascoltata come testimone delle violenze. “Mi riservo ogni commento più approfondito alla lettura delle motivazioni, ma da quello che emerge sinora anche la Corte d’Assise d’appello ha fatto una attenta analisi di queste contraddizioni“, ha concluso De Lalla. Ora si resta in attesa delle motivazioni tra 40 giorni.

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