Sacerdote arrestato in Russia: “Stava facendo predica contro la guerra”

Aveva raccontato dei bombardamenti in Ucraina e mostrato alcune immagini ai fedeli. L’accusa è di avere screditato l’esercito russo

Padre Ioann Burdin, sacerdote di Karabanovo, villaggio nel distretto russo di Aleksandrov, è stato arrestato dalle autorità locali con l’accusa di aver “screditato le forze militari russe, raccontando ai dieci fedeli presenti l’assassinio degli abitanti dell’Ucraina, fratelli e sorelle in Cristo“. Così si legge nel rapporto della polizia locale.

La vicenda è stata raccontata da un giornalista della Bbc Russia, l’arresto è avvenuto in seguito a un sermone in cui il prete stava esprimendo rammarico per la situazione in Ucraina dove vengono bombardati i civili, mostrando anche immagini della guerra con tanto di petizione contro l’invasione pubblicata sul sito web della chiesa.

LEGGI ANCHE: Ucraina, russi uccidono sindaco Prylypko: “Stava distribuendo medicine”

“QUEL SANGUE RICADE SULLE LORO MANI”

Padre Burdin aveva anche scritto una lettera in cui si rivolgeva ai fedeli della sua parrocchia: “Non fare la guerra. La mattina del 24 febbraio, le truppe russe hanno attaccato l’Ucraina. Sono in corso bombardamenti su Kiev, Odessa, Kharkiv, Mariupol e altre città ucraine. I soldati russi uccidono i loro fratelli e sorelle in Cristo. Noi cristiani non possiamo restare lontani quando un fratello uccide un fratello, un cristiano un altro cristiano” aveva scritto il prete.

Una chiesa a Karabanovo, a nord di Mosca

LEGGI ANCHE: Ucraina, morto Andrey Sukhovetsky: è tra i generali di Putin più importanti

Non ripetiamo i crimini di coloro che hanno accolto favorevolmente le azioni di Hitler il 1° settembre 1939. Non possiamo timidamente chiudere gli occhi e chiamare ‘nero’ il bianco, ‘male’ il buono, dire che probabilmente Abele aveva torto nel provocare suo fratello maggiore. Il sangue del popolo ucraino rimarrà sulle mani non solo dei governanti della Federazione Russa e dei soldati che eseguono questo ordine. Il loro sangue è sulle mani di ognuno di noi che ha sostenuto questa guerra o semplicemente ha taciuto” si concludeva la lettera.

Gestione cookie