Sono in causa da 31 anni per 60 centimetri di distanza tra due edifici

Una causa civile interminabile, per far rispettare 10 metri di spazio tra due edifici. Una famiglia vuole l’abbattimento di un condominio abitato

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Sono ben 31 anni che una causa civile finita persino in Cassazione, e ora in discussione davanti a un altro magistrato, dura. La prossima udienza si terrà alla fine di marzo. È un percorso lunghissimo per soli 60 cm, ossia la distanza che manca da casa a casa, tant’è che una famiglia da 31 anni vuole l’abbattimento del palazzo affianco composto da tre piani, e che tuttavia è abitato.

Per rispettare i dieci metri esatti si dovrebbe smantellare e poi smussare i muri e gli spazi delle stanze. La battaglia legale per i 9 metri e 40 centimetri, interessa due immobili siti al centro della città di Pesaro, in via XIV Maggio.

La battaglia va avanti dal 1991, quando la famiglia ha trascinato in tribunale l’azienda edile di quell’edificio ed è riuscita, con una sentenza del 2002, a ottenere la condanna del fabbricato di quei 60 centimetri, e un risarcimento di 20 milioni di lire.

Una battaglia che dura da 31 anni

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La ditta costruttrice, che pagò il suddetto risarcimento, ha impugnato la sentenza in Corte di Appello ad Ancona, e due anni dopo la sentenza di primo grado è stata riconfermata.

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La famiglia, tuttavia, ha cominciato anche un’altra causa nel 2005, contro i padroni degli appartamenti che avevano comprato dall’impresa. Uno di costoro, una ditta che aveva acquistato l’appartamento senza gravami, ha fatto ricorso in Cassazione. Da quel giorno sono trascorsi 16 anni. Ora si ritorna in udienza, e il Comune di Pesaro è chiamato a risarcire i danni dato che allora aveva concesso il permesso di costruire a una distanza di 9 metri e 40 cm e non a dieci come previsto dalla legge.

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Se la famiglia che ha intentato e vinto la prima causa 31 anni fa e che non si arrende, dovesse vincere anche stavolta, tutta la facciata del palazzo affianco dovrebbe essere abbattuta, per arretrare di 60 centimetri.

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