Polizia russa arresta cinque bimbi che lasciavano fiori di fronte all’ambasciata ucraina

La conferma arriva dall’agenzia Novaya Gazeta. Confiscati anche i telefoni cellulari alle madri dei bambini. 

Arrestati bambini Mosca-meteoweek.com

Ieri, a Mosca, cinque bambini russi sono stati arrestati dalla polizia russa e portati in carcere, poiché “rei” di aver lasciato, accompagnati dalle loro madri, mazzi di fiori di fronte all’ambasciata ucraina esponendo cartelli contro la guerra. Gli arrestati sono: S. Gladkova, 7 anni, L. Gladkova, 11 anni, G. Petrov, 11 anni, Matviy Petrov, 9 anni, D. Petrov, 7 anni.

Questi i nomi dei cinque bambini che, come riporta anche l’agenzia Novaya Gazeta, sono stati costretti a salire su un furgone dalla polizia e poi portati in commissariato a Presnenke, per poi essere rilasciati diverse ore più tardi. La polizia ha tolto alle madri i cellulari.

Le foto dei bimbi alla stazione di polizia hanno fatto il giro del web

Bambini-meteoweek.com

A postare su Twitter e Facebook le immagini dei cinque bambini che si trovavano nella stazione di polizia è stata il membro dell’opposizione russa Ilya Yashin. Le foto mostrano i bambini seduti in un furgone della polizia e poi in ufficio. Come detto, la colpa dei bambini e delle loro madri sarebbe stata quella di deporre fiori all’ambasciata ucraina, gesto solidale verso il “nemico”.  I bambini aveva dei cartelli in cui si può leggere:«Stop alla guerra», o «Russia+Ucraina=amore», messaggi di pace che evidentemente non hanno incontrato il gradimento del regime russo.

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Nel post dell’oppositrice Ilya Yashin, sotto cui sono pubblicate le immagini dei bambini alla stazione di polizia, la donna scrive:«Nulla di strano in queste foto. Sono solo bambini fermati per un poster contro la guerra. Questa è la Russia di Putin, ragazzi. Sono sicuro che la propaganda del Cremlino ora scatenerà una guerra: ‘Non coinvolgere i bambini in politica! La colpa è loro! A cosa pensavano i genitori?’ Non so come questi ragazzi siano finiti alla manifestazione.

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Forse sono venuti da soli, magari con i genitori. Ma in effetti, a molte generazioni nel nostro Paese è stato insegnato a scuola che non c’è niente di peggiore della guerra, e il valore più importante è la pace. Ricordo benissimo come nella mia scuola nativa Tushin N172 disegnavamo cartelli contro la guerra per poi appenderli. Che dei bambini siano contro la guerra è dannatamente normale», ha chiosato la donna.

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