La guerra tra Russia e Ucraina si combatte anche nel cyberspazio

Siti governativi, criptovalute, sistemi bancari, software dei sistemi di difesa: ogni elemento informatico è oggetto di bersaglio

La guerra tra Russia e Ucraina si combatte anche nel cyberspazio

Siti governativi, criptovalute, sistemi bancari, software dei sistemi di difesa: ogni elemento informatico è oggetto di bersaglio

È probabile che si verifichino ulteriori attacchi informatici contro le organizzazioni in Ucraina che potrebbero involontariamente estendersi alle organizzazioni di altri Paesi”. E’ quanto dichiarato in un comunicato stampa dall’FBI e Cisa (Cybersecurity e infrastructure security agency) mettendo in allerta il mondo dal fatto che la guerra che la Russia sta portando avanti si combatte anche a livello informatico. Le agenzie di sicurezza americane hanno in particolare individuato due malware, Cyclops Blink e HermeticWiper, in grado di bucare i sistemi organizzativi della difesa ucraina. Così pericolosi da potere infettare anche i sistemi europei e Usa.

L’Ucraina in ogni caso non è rimasta a guardare e ha messo in atto i propri canali informatici, facendo leva sulle cyber-comunità di volontari che sostengono la sua causa. Secondo la giornalista esperta di cybersecurity Carola Frediani, questa infatti non sarà solo una guerra combattuta con pistole e missili, ma anche una cyber-guerra di posizione, in cui vengono attaccati obbiettivi ben specifici nel tentativo di indebolire i nemici. Una guerra che ha già reclutato dalla parte ucraina il più temuto hacker del mondo: Anonymous.

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Un’immagine del video in cui Anonymous ha dichiarato guerra alla Russia

L’UCRAINA RECLUTA HACKER

Anonymous ha già infettato i siti governativi russi mettendoli fuori gioco per diverse ore e trasmesso sulle tv di stato musica ucraina, disturbando l’informazione e la propaganda di Putin. Il vice primo ministro ucraino, Mykhailo Fedorov, ha pubblicamente ringraziato l’hacker per il supporto e chiesto di reclutare esperti da tutto il mondo per combattere i russi nel mondo informatico. Il suo appello ha raccolto in un gruppo Telegram la bellezza di oltre 225mila volontari. Gli obbiettivi da “distruggere” sono i siti istituzionali e di imprese russe, molti sono già irraggiungibili da diverse ore.

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ATTACCO ALLE CRIPTOVALUTE

Ma obbiettivo strategico sono anche le criptovalute, bene rifugio valido quanto l’oro, di proprietà delle banche russe. Inoltre sono stati diffuse liste con nomi e dati sensibili di oligarchi e personaggi celebri russi mentre siti e video di propaganda pro-Putin sono stati segnalati e bloccati sui social.

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Yegor Aushev, co-fondatore di Cyber Unit Technologies, azienda di Kiev specializzata in cybersicurezza, ha lanciato una iniziativa aperta a tutti per attaccare i sistemi informatici del ministero della Difesa della Russa. Per chi parteciperà con successo mettendo in luce i punti deboli dei sistemi sono previste ricompense fino a 100mila dollari che Aushev sta raccogliendo tramite donazioni digitali di criptovalute internazionali.