La mattina del 3 giugno 2004, veniva a galla il caso delle Bestie di Satana. Un gruppo di ragazzi residenti tra la provincia di Varese e quella di Milano, accusati di aver ucciso tre persone e indotto una quarta a togliersi la vita. Finivano in carcere su ordine della procura di Busto Arsizio. Tutto questo in nome di una pretesa fede verso Satana. Alla terribile vicenda venne dato molto risalto anche all’estero, vennero definiti tra i peggiori delitti commessi in Italia.
Le Bestie di Satana si formarono nella seconda metà degli anni 90. Si trattava di giovani dediti all’uso di sostanze stupefacenti, come ammesso successivamente dagli stessi membri del gruppo. Sfoggiavano simboli esoterici come pentacoli e croci rovesciate e il ‘numero della Bestia’, 666. Si ritrovavano abitualmente presso il parco Sempione e la fiera di Sinigallia a Milano. Alcuni di loro erano conosciuti come spacciatori e si riunivano sotto effetto delle droghe, in un pesante clima di esaltazione, si spingevano oltre compiendo ‘prove di coraggio’, oppure si sottoponevano a sedute di dolore fisico come spegnere mozziconi di sigaretta sulla pelle, e al tempo stesso farsi mordere con forza il collo, questo secondo quanto testimoniato dallo stesso Andrea Volpe, nei confronti del giovane Fabio Tollis, un musicista di 16 anni,
Le prove di coraggio segnavano naturalmente l’ingresso nel gruppo, da cui una persona non sarebbe potuta uscire viva. I membri più ‘anziani’, Nicola Sapone e Paolo Leoni, il primo un idraulico di origine calabrese, incensurato residente da anni a Dairago, fino al suo ingresso nel gruppo conduceva una vita normale. Leoni invece era figlio di un ex detenuto per omicidio, era noto come satanista, lavorava come commesso in un supermercato a Corsico. Andrea Volpe entrò a far parte del gruppo in un secondo tempo, era descritto come un giovane instabile ma con un forte carisma e venne portato nel gruppo da Sapone.
L’omicidio di Mariangela Pezzotta
Nicola Sapone diede l’ordine ad Andrea Volpe di uccidere Mariangela Pezzotta, ex ragazza di Volpe, colpevole di conoscere troppi dettagli sulla scomparsa di Fabio Tollis e Chiara Marino, altri due ex membri del gruppo, scomparsi nel gennaio 1998. Andrea Volpe, con la scusa di farsi restituire una videocassetta, invitò la Pezzotta a cena, in una baita di Golasecca. La fidanzata di Volpe, Elisabetta Ballarin, era con loro, si trovava in cucina a preparare due dosi di speedball mentre Volpe e la Ballarin litigavano furiosamente nella stanza accanto. Al culmine del litigio, Andrea Volpe prese la pistola e sparò due colpi in testa alla Pezzotta, senza riuscire ad ucciderla. Andrea Volpe e la fidanzata, in condizioni instabili a causa delle droghe assunte, cercarono l’aiuto di Sapone che arrivò e finì la vittima a colpi di badile nella serra vicina allo chalet. Poi se ne andò. Prima di andarsene chiese di pulire la scena del crimine e di seppellire la vittima in giardino, quindi di far sparire la macchina nel fiume. Sapone negherà poi il coinvolgimento diretto nella morte della ragazza, dirà di essere giunto a omicidio già avvenuto.
I due seppellirono la Pezzotta e la Ballarin venne incaricata di condurre la macchina giù per il fiume per farla sparire ma le sue condizioni precarie, a causa delle droghe, la fecero finire contro un muro. Volpe dovette scendere dall’auto e constatare dunque lo stato della Ballarin e dovette chiamare i soccorsi. Furono i carabinieri a giungere sul posto, i due, inizialmente, dichiararono di essere stati aggrediti da alcuni balordi ma i carabinieri decisero di approfondire, viste le condizioni dei due. I giovani vennero trasportati in ospedale, Elisabetta, in condizioni ancora molto alterate, delirava e blaterava frasi sconnesse in merito ad una certa “Mariangela”. I carabinieri, naturalmente, si insospettirono e andarono a fondo con le indagini, arrivando a ritrovare, nella serra dello chalet, il corpo della Pezzotta.
Fabio Tollis e Chiara Marino
Il padre di Fabio, Michele Tollis, da anni cercava di capire dove fosse finito il figlio. L’uomo si era spinto fino all’ambiente della setta, per potersi fare un’idea di quello che potesse essere accaduto a Fabio. Portò perfino il caso alla trasmissione di Rai 3 ‘Chi l’ha visto’. Michele Tollis non si fidò fin da subito dei membri delle Bestie di Satana, che sostenevano Fabio fosse fuggito con Chiara in Spagna. Quando Tollis seppe dell’arresto di Volpe, agli inquirenti fece presente la sua ipotesi, ovvero che la scomparsa del figlio potesse essere connessa al delitto Pezzotta. In seguito, Volpe, durante l’interrogatorio confessò gli omicidi di Mariangela Pezzotta, Chiara Marino, amica di Fabio Tollis, di Fabio Tollis stesso e di Andrea Bontade.
Chiara Marino
Chiara Marino era una giovane di 19 anni, legata a Paolo Leoni, era l’unica ragazza affiliata in modo permanente al gruppo. Le altre ragazze si avvicinavano alla Setta ma fuggivano spaventate dalla violenza e dalle minacce. La Marino era stata definita da uno dei membri l’”incarnazione della Madonna”, questo aveva creato ulteriori problemi alla ragazza ed un grave trauma psicologico, che la spinse allontanarsi dal gruppo. Per questa ragione decisero di ucciderla. Sapone e gli altri membri del gruppo, decisero di stordirla con dei tranquillanti per poi condurla in un luogo frequentato da tossici per poter inscenare la sua morte per overdose. Non riuscirono nel loro intento grazie alla presenza di una volante che li fece fuggire.
Fabio Tollis resosi conto della situazione, decise a sua volta di allontanarsi dal gruppo, e quindi anche lui fini’ nella lista nera. Era il membro piu’ giovane, cantante e bassista di un gruppo chiamato ‘Infliction’. Era legato alle Bestie di Satana proprio per il suo interesse per la musica metal.
Il duplice omicidio
Nel gennaio 1998, Sapone, Volpe e Maccione, attirarono i due in una trappola. Li portarono nei boschi di Mezzana Superiore, li’ era già pronta una fossa preparata nei giorni precedenti da Sapone, Volpe, Guerrieri e Bontade. Andrea Bontade doveva servire da palo ma cambio’ idea all’ultimo e non si presento’ all’appuntamento. Anche Guerrieri decise di non partecipare al delitto.
Una volta arrivati nei boschi, la Marino venne uccisa a pugnalate da Sapone, Volpe e Maccione uccisero a coltellate e a colpi di mazzetta da muratore, Tollis, che nel frattempo cercava di difendere la giovane Chiara Marino. Sapone infilo’ in bocca a Tollis un riccio di castagno per non far udire le sue urla e gli diede una coltellata alla gola. I corpi delle due vittime vennero gettati nella fossa e ritrovati, mummificati il 18 maggio 2004, dai carabinieri, a seguito delle indagini in merito alla morte di Mariangela Pezzotta.
Michele Tollis, il padre di Fabio, quella sera, aveva ricevuto una telefonata dal figlio. Questo, sotto costrizione di Sapone, aveva chiamato il genitore per avvisarlo che non sarebbe rientrato e che avrebbe passato la notte da Chiara Marino. Il padre insospettito si era recato nel locale, punto di ritrovo del gruppo, purtroppo troppo tardi. Il figlio si era già allontanato. Lo aveva perso per sempre.
I volantini, le Bestie di Satana che collaborano
Nei giorni successivi ai fatti, i membri del gruppo distribuirono i volantini con le foto degli amici da loro stessi uccisi. Si fecero intervistare dal programma ‘Chi l’ha visto?’, mostrandosi molto preoccupati per gli amici scomparsi. La stessa rivista Metal Shock, cerco’ di aiutare, inserendo nel numero 261 del 16/30 aprile 1998, la foto in seconda di copertina di Tollis.
Andrea Bontade
Bontade, colpevole di non essere venuto nei boschi la sera dei delitti, venne perseguitato dal gruppo. Spesso tentarono di stordirlo con cocktail a base di droghe, con lo scopo di spingerlo al suicidio. Una sera, gli venne infine detto: «Se non lo fai tu lo facciamo noi» e il 21 settembre 1998, dopo una serata con gli altri membri, dove aveva assunto molto alcol e droga, prese la sua auto e si ando’ a schiantare, morendo sul colpo.
Altri casi sospetti
Le Bestie di Satana, erano sospettate di altri casi di omicidi o scomparse o, ancora, di situazioni sospette legate in diversi modi al membri del gruppo. Quattordici casi che, ancora oggi, sono rimasti oscuri.
Christian Frigerio, 23 anni, era un operaio edile di Brugherio. Scomparve il 14 novembre 1996 e non venne mai ritrovato.
Andrea Ballarin, 21 anni, venne trovato impiccato nella scuola di Somma Lombardo che aveva frequentato, il 7 maggio 1999.
Angelo Lombardo, 28 anni, era custode del cimitero di Legnano, venne trovato carbonizzato nello stesso luogo, il 14 dicembre 1999.
Doriano Molla, 26 anni, venne trovato impiccato nei boschi di Cavaria con Premezzo il 27 dicembre 2000.
Luca Colombo, 21 anni, lavorava anche lui nel cimitero di Legnano come fioraio, venne trovato impiccato in casa a Legnano. Vicino al suo corpo senza vita, venne rinvenuto un biglietto con scritto: “sono perseguitato”, il 5 maggio 2004.
Alberto Scaramuzzino, 18 anni, era un falegname di Dairago, venne trovato carbonizzato nella sua macchina ad Arconate il 23 maggio 2004.
Antonio Grasta, non era legato al gruppo ma era un conoscente di alcuni membri, venne trovato morto nei boschi di Lonate Pozzolo il 13 ottobre 2000.
In nessuno di questi casi venne pero’ dimostrato il coinvolgimento del gruppo.
Il gruppo metal accusato di aver plagiato le loro menti
Un famoso gruppo metal statunitense, gli Slayer, venne accusato di aver plagiato i membri del gruppo tramite la loro musica. Anche negli USA vennero coinvolti in un caso analogo, quello di Elyse Marie Pahler. I membri del gruppo passavano infatti il tempo ascoltando la musica degli Slayer ad altissimo volume, anche durante i loro rituali. Una loro canzone avrebbe spinto un membro del gruppo, Davide R. ad impiccarsi. Jeff Hanneman, chitarrista degli Slayer, venuto a conoscenza dell’accusa, dichiaro’: «Chi ha cercato nella musica le ragioni di un delitto non ha capito nulla e ha dimostrato una volta per tutte la propria ignoranza. Tutto ciò è tremendamente stupido, perché se qualcuno arriva a compiere un gesto così estremo è mosso da ragioni che vanno ben oltre l’ascolto degli Slayer. Se una persona non ci sta con la testa può essere spinta a uccidere da un disco ascoltato, ma anche da un film visto in televisione, dalla rottura con la fidanzata… da tutto!».
Il leader dell’associazione bolognese “Bambini di Satana” Marco Dimitri, dichiaro’ a riguardo: «Penso sia un fenomeno più legato ai drammi personali che al satanismo. Le indagini hanno fatto emergere realtà più drammatiche come, ad esempio, la droga. Alcuni erano da tempo in cura psichiatrica. Non vi è nulla di culturale, solo un dramma nel dramma.».
Le Bestie di Satana ebbero contatti con altre sette della Liguria e della Toscana, responsabili del rapimento e dell’uccisione a scopo sacrificale satanico di Fabio Rapalli e di Roberto Bossi. I corpi dei due vennero rinvenuti a Montelungo.
I processi
La Corte d’assise di Busto Arsizio, il 31 gennaio 2006, per gli omicidi di Chiara Marino, Fabio Tollis e Mariangela Pezzotta condannò Nicola Sapone a due ergastoli e all’isolamento diurno per tre anni. Paolo Leoni e Marco Zampollo a 26 anni, Elisabetta Ballarin a 24 anni e tre mesi ed Eros Monterosso a 24 anni. La Corte d’assise d’appello di Milano, nel giugno del 2006, ridusse la pena ad Andrea Volpe a 20 anni di carcere, e a 12 anni e 8 mesi la pena di Pietro Guerrieri, in precedenza condannato a 16 anni.
Nicola Sapone, il 15 maggio 2007, venne condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Milano, a un doppio ergastolo e isolamento diurno per 18 mesi. Paolo Leoni all’ergastolo con isolamento diurno per 9 mesi; Elisabetta Ballarin a 23 anni di carcere; Eros Monterosso a 27 anni e 3 mesi e Marco Zampollo a 29 anni e 3 mesi. Andrea Volpe a 20 anni per aver collaborato con la giustizia alla risoluzione del caso. Il 25 ottobre 2007 la Corte di Cassazione confermò le condanne. Nel novembre del 2007 la Corte d’Assise d’Appello di Brescia condannò a 19 anni e mezzo Mario Maccione, minorenne all’epoca dei fatti contestati, inasprendo quindi la precedente condanna a 16 anni di reclusione.
Dopo aver scontato 7 dei suoi 12 anni e 8 mesi, Pietro Guerrieri è stato dato in prova di affidamento ad una comunità di recupero nel maggio 2012 e definitivamente scarcerato nel 2013. Mario Maccione ha scontato 13 dei suoi 19 anni e mezzo, è stato scarcerato nell’ottobre 2017. Andrea Volpe dopo aver scontato 16 dei suoi 20 anni a cui era stato condannato è stato scarcerato il 14 marzo 2020.
Elisabetta Ballarin
Alla Ballerin è stata concessa per motivi di studio la semilibertà. A seguito della laurea triennale in Didattica dell’arte, presso l’Accademia Santa Giulia di Brescia, ha frequentato il biennio specialistico in grafica e comunicazione e le è stata consegnata una borsa di studio nel febbraio del 2013. Sempre nel 2013 la Ballarin ha lavorato come guida turistica nel comune di Monte Isola. Ha chiesto la grazie al Presidente della Repubblica. Il 12 maggio 2017, ha ottenuto l’autorizzazione, grazie all’affidamento in prova, di non soggiornare più in carcere.
Punti oscuri e dubbi
Questa vicenda per i familiari delle vittime, per il padre di Fabio, per il criminologo Francesco Paolo Esposito, non è ancora del tutto chiusa e ha dichiarato a ‘IlGiornale.it’:“Ci sono dei punti ancora aperti e sono convinto che sia necessario continuare a parlare di questa vicenda”. I motivi che riferisce sono cinque: “È stata una vicenda straziante e bisogna continuare a dare memoria e importanza al dolore, affinché non vada sprecato; manca un movente chiaro, sia per l’omicidio di Mariangela, che per quello di Chiara e Fabio; ci sono altre 14 vittime, morte in modo misterioso, che sembrano ruotare attorno a questa storia; è una storia che ci appartiene; purtroppo la storia si ripete, per questo vale la pena di continuare a raccontare le vicende delle Bestie di Satana e servircene come grimaldello per scardinare buio e silenzio in altre storie”. E conferma: “È una storia chiusa? Secondo me no. E io voglio raccontarla per fare prevenzione”.