Un fuorionda dal sapore sprezzante ha inguaiato i due personaggi noti del panorama televisivo. Che ora sono tornati sui loro passi.
Nel corso dell’edizione straordinaria del Tg3, andata in onda nel pomeriggio sotto la guida del giornalista Mario Franco Cao, due volti di spicco dell’informazione del servizio pubblico sono incappati in uno scivolone che non è passato inosservato. Tutto è successo nel collegamento esterno davanti all’ambasciata russa a Roma, dove il segretario del PD Enrico Letta aveva organizzato un sit-in in segno di protesta contro l’invasione russa e di vicinanza al popolo ucraino, con tanto di slogan che inneggiavano alla solidarietà nei confronti delle “centinaia di migliaia di persone che rappresentano la comunità ucraina in Italia”.
Ma in sottofondo, senza accorgersi di avere il microfono aperto, si udiva il commento a dir poco infelice della nota conduttrice Lucia Annunziata: “Centinaia di migliaia di cameriere e badanti…”. E a completare il quadro provvedeva una voce maschile al suo fianco in studio aggiungendo: “E amanti”, parole che sono sembrate provenire da Antonio Di Bella, il nuovo direttore del Day Time Rai.
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Non si è fatto sfuggire l’episodio Ciro Pellegrino, giornalista di Fanpage, che lo ha enfatizzato in un video diventato virale in pochi istanti. E che, inutile dirlo, ha suscitato una marea di critiche indirizzate ai due protagonisti i quali, a qualche ora di distanza, hanno dovuto scusarsi. “Ieri – spiega Lucia Annunziata in una lettera aperta rilanciata dall’Ansa – nel corso dello speciale Tg3 ho criticato una certa retorica consolatoria che circola in merito a un supposto successo della integrazione della comunità ucraina in Italia, dicendo ‘migliaia di camerieri, cameriere e badanti’. Frasi che al di là del contesto e delle intenzioni sono suonate inopportune, offensive, e soprattutto un atto di estrema stupidità. Un inciampo che un conduttore dovrebbe sempre saper evitare. Me ne scuso, sinceramente. Il lavoro che come trasmissione stiamo facendo da tempo con cura e precisione sulla crisi spero dimostri quanto il nostro impegno nei confronti dell’Ucraina e dei suoi cittadini sia senza alcuna ambiguità al loro fianco”.
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Dopo quelle di Annunziata, a stretto giro di posta sono giunte anche le scuse di Antonio Di Bella: “Rilevo dai social che alcuni miei commenti in studio ‘fuori onda’ nello speciale Tg3 sulla guerra possono avere offeso la comunità ucraina in Italia e in particolare la sua componente femminile. Erano frasi da non pronunciare. Me ne rammarico e chiedo scusa alle donne e agli uomini della comunità ucraina in Italia”.
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