È accaduto al lago Henichesk, a Cherson: l’avanzata russa avrebbe fatto ricongiungere le truppe con la marina in Crimea
Voleva rallentare l’avanzata delle truppe russe e dare il tempo ai suoi commilitoni di organizzare la difesa, così ha scelto di farsi esplodere con un ponte, non avendo tempo per farlo saltare in aria in modo sicuro. È la tragica fine di un soldati ucraino, Vitaly Shakun Volodymyrovich, che ieri, 25 febbraio, ha dato la vita in battaglia.
Lo hanno comunicato le truppe ucraine in un post sui social che celebra il gesto eroico del giovane. L’episodio è accaduto sul lago Henichesk, nell’oblast di Cherson. Se i russi fossero riusciti ad avanzare, avrebbero potuto ricongiungersi con la marina, in Crimea. A quel punto gli ucraini hanno deciso che per bloccarli c’era un’unica soluzione, ossia quella di far esplodere il ponte, ma ci voleva qualcuno che si occupasse di minarlo e facesse azionare il detonatore in un lasso di tempo brevissimo.
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A quel punto il giovane ha deciso di offrirsi volontario, ed è arrivato in loco. Alcuni colleghi hanno detto che nell’ultimo messaggio ricevuto, il ragazzo aveva spiegato loro soltanto di essersi candidato a compiere la missione, poi, hanno sentito lo scoppio. Il ragazzo si è sacrificato, forse perché aveva capito che l’unico modo per fermare i russi era far saltare in aria il ponte al più presto.
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«Il suo gesto eroico ha rallentato in modo significativo l’avanzata del nemico e ha permesso all’unità di ridistribuirsi e organizzare la difesa», hanno comunicato le truppe ucraine su Facebook. A Vitaly Shakun Volodymyrovich verrà conferita un’onorificenza postuma. Il post si chiosa con questa incitazione: «Invasori russi, sappiate, sotto i vostri piedi la terra brucerà! Combatteremo finché vivremo! E finché saremo vivi combatteremo!».