I venti di guerra fanno scoprire un volto inedito dei Taliban, che chiedono di risolvere la crisi col “dialogo e in modo pacifico”.
A esprimere preoccupazione per le vittime civili dei conflitti stavolta non sono, come usuale, l’Onu o il Vaticano (o meglio, non solo loro). Anche i Talebani infatti, presa improvvisamente a cuore la tutela dei diritti umani, esprimono tutta la loro “preoccupazione” per la sorte dei civili in Ucraina.
Né con Putin né contro Putin
Dallo scorso agosto, com’è noto, i Taliban sono tornati al potere in Afghanistan e ora chiedono “moderazione” a “tutte le parti”. I Talebani, angustiati dalla “possibilità reale” di vittime civili nel corso della guerra scoppiata in questi giorni, hanno chiesto di tutelare gli “studenti e migranti” afghani in Ucraina.
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I nuovi padroni di Kabul rivendicano una linea di “politica estera neutrale” e dunque non esprimono critiche verso “l’operazione militare speciale” lanciata da Vladimir Putin ma, coerenti con la loro svolta moderata, auspicano che la “crisi” attuale possa risolversi “tramite il dialogo e in modo pacifico”.