Se vogliamo sapere cosa è giusto e se vogliamo guardare in faccia il vero bene, dobbiamo tornare a leggere il Vangelo così com’è, e leggere i fatti come ce li riporta la nostra coscienza, che è sincera.
Io nella tua fedeltà ho confidato;
esulterà il mio cuore nella tua salvezza,
canterò al Signore, che mi ha beneficato. (Sal 12,6)
Ecco, il giudice è alle porte.
Dalla lettera di san Giacomo apostolo
Gc 5,9-12
Non lamentatevi, fratelli, gli uni degli altri, per non essere giudicati; ecco, il giudice è alle porte.
Fratelli, prendete a modello di sopportazione e di costanza i profeti che hanno parlato nel nome del Signore. Ecco, noi chiamiamo beati quelli che sono stati pazienti. Avete udito parlare della pazienza di Giobbe e conoscete la sorte finale che gli riserbò il Signore, perché il Signore è ricco di misericordia e di compassione.
Soprattutto, fratelli miei, non giurate né per il cielo, né per la terra e non fate alcun altro giuramento. Ma il vostro «sì» sia sì, e il vostro «no» no, per non incorrere nella condanna.
Parola di Dio.
R. Misericordioso e pietoso è il Signore.
Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici. R.
Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia. R.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno. R.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono;
quanto dista l’oriente dall’occidente,
così egli allontana da noi le nostre colpe. R.
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 10,1-12
In quel tempo, Gesù, partito da Cafàrnao, venne nella regione della Giudea e al di là del fiume Giordano. La folla accorse di nuovo a lui e di nuovo egli insegnava loro, come era solito fare.
Alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, gli domandavano se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».
Parola del Signore.
Gesù è venuto a “portare a compimento” la Legge di Dio. Questo ci fa pensare ad un’innovazione, ad una miglioria più “moderna”. In quanto alla sacralità matrimonio, invece, Gesù riporta tutto a quanto stabilito da Dio nella Genesi: “Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola”. E continua: “Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto“.
Mosè infatti aveva scritto una legge apposita per gli Israeliti, che gli consentiva di ripudiare legittimamente la propria moglie e sposarne un’altra: ci dice Gesù, però, “per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma”.
Il commento al Vangelo di ieri:
Quindi cosa è lecito e cosa no? Dio ci lascia sempre liberi, non è un “legalista” e ci perdona e ci capisce. Eppure, se vogliamo sapere cosa è giusto e se vogliamo guardare in faccia il vero bene, dobbiamo leggere il Vangelo così com’è, e leggere i fatti come ce li riporta la nostra coscienza, che è sincera. Se non accettiamo nemmeno un rimprovero da noi stessi, da chi lo accetteremo? Chi potrà darci un consiglio per la nostra edificazione?
Troppo spesso l’uomo si giustifica a suo piacimento, diventa legislatore di sé stesso a discapito di molti, come nelle dinamiche di potere, e di sé stesso in primis.
Se invece sapremo seguire la voce di Dio senza opporre resistenza, non saremo lontani dal fare la volontà di Dio, che è nelle cose semplici. Tutto “si può” fare, dunque, ma non tutto è buono agli occhi di Dio. Ciò che non è giusto richiede invece una “giustificazione”, un riscatto: accettare che siamo bisognosi della sua misericordia, del suo perdono, e di una vera conversione sulla via dell’amore.
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