Gas e luce salgono vertiginosamente di prezzo, ma anche i costi del petrolio. E con la guerra in corso in Ucraina le cose sono destinate a peggiorare
Con la crisi dell’energia e con i rincari in corso, per le famiglie italiane si prospetta una vera e propria stangata. Una tendenza che sembrerebbe destinata a peggiorare a causa anche della guerra in Ucraina, con rincari sempre più alti, sia dal punto di vista delle bollette che per la spesa.
L’anno scorso, la spesa annuale «per la bolletta elettrica per la famiglia tipo è stata di 631 euro, +30% rispetto al 2020, mentre la spesa annuale per la bolletta del gas è stata di 1.130 euro, +15% rispetto al 2020», come ha spiegato Stefano Besseghini, presidente Arera, tenendo a sottolineare in Commissione parlamentare d’inchiesta che in questi confronti è necessario considerare che il «2020 era l’anno del Covid in cui i prezzi erano scesi. Nella seconda parte del 2021, i prezzi sono significativamente cresciuti».
Nel mese di gennaio, l’inflazione ha raggiunto il +4,6% rispetto all’anno precedente e non succedeva dal 1996, quando l’Italia aveva ancora la lira. Le associazioni dei consumatori prospettano scenari tragici, con aumenti che vanno dai 1400 ai 1800 euro all’anno. Ma non aumenteranno solo le bollette, ma anche i prodotti alimentari del +3,4% rispetto al 2021, nonché i servizi ricettivi e di ristorazione (+4%).
La stangata per le famiglie nostrane giunge anche con il peggioramento della situazione in Ucraina. Il prezzo del gas potrebbe aumentare vertiginosamente e l’Italia è tra quegli Stati che più dipendono dal gas russo. L’inizio della guerra potrebbe far aumentare anche i prezzi dei beni di prima necessità, come pasta, perché dall’Ucraina arriva gran parte dell’importazione di grano e il nostro Paese non è autonomo nel rapporto tra fabbisogno e produzione nazionale.
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Tutta la filiera agroalimentare del nostro Paese rischia per via dei rincari energetici, che hanno conseguenze nella produzione. Non cresce solo il costo di produzione, ma anche il confezionamento dei prodotti. La Coldiretti ha portato come esempio una bottiglia di passata di pomodoro. Il valore del succo è dell’8%, mentre i costi di produzione (18%) e delle bottiglie (10%) oltrepassano persino il valore del prodotto stesso. Distribuzione e trasporti hanno un’influenza sul prezzo pari al 59%.
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