Il legale durante il processo:«Hanno scelto la violenza come stile di vita, il loro destino era già scritto nelle foto sui loro cellulari tra armi e soldi»
Durante il processo di appello per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, Massimo Ferrandino, avvocato della vedova dell’uomo, Rosa Maria Esilio, nel suo intervento ha sottolineato come «Lee Elder Finnegan e Gabriel Natale Hjorth hanno scelto la violenza come stile di vita, il loro destino era già scritto nelle foto trovate nei loro cellulari, immagini in cui Natale appare con pistole e mitragliette, armi vere, con le quali si allenava nelle cave di tufo, e poi le foto in cui si mostra una quantità spropositata di denaro. Quanto a Elder, con un’adolescenza anche più turbolenta, lui aveva sul telefonino le foto in cui punta il coltello alla gola della fidanzata».
Nel processo sono imputati due ragazzi americani, Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder, già condannati in primo grado a 30 anni per il delitto del vicebrigadiere, assassinato a coltellate il 26 luglio 2019 a Roma.
Il discorso del legale della vedova di Cerciello
«I due americani sono scaltri e lucidi. Dai momenti della trattativa per acquistare la droga a Trastevere a quando in Prati preparano un agguato, accovacciati tra le macchine. Sono ragazzi di 19 anni, e a omicidio avvenuto rientrano nella loro stanza d’albergo, alzano i pannelli del soffitto e gettano dentro il coltello avvolto in un asciugamano. Questi due, per un loro ‘gioco’, hanno ammazzato Cerciello Rega.
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Lui invece non era né scaltro né furbo, ma era un carabiniere intelligente, con una famiglia umile e orgogliosa di avere fra loro un componente delle forze ordine, questa è la famiglia Cerciello, una famiglia italiana».
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Il sostituto procuratore Saveriano ha chiesto la conferma dell’ergastolo per Lee Elder Finnegan, che ha eseguito materialmente il delitto del carabiniere, e di ridurre la pena di Gabriel Natale Hjorth a 24 anni.