Il gip di Milano ha archiviato l’indagine per autoriciclaggio e false dichiarazioni a carico del governatore della Regione Lombardia.
Archiviata l’indagine sul governatore Attilio Fontana per il conto in Svizzera. Lo ha disposto il gip di Milano Natalia Imarisio archiviando l’indagine cresciuta sul tronco di quella principale, partita dal cosiddetto caso Camici per il quale il governatore lombardo Attilio Fontana era stato indagato nella primavera del 2021 per autoriciclaggio e false dichiarazioni nella voluntary disclosure del 2015.
La Svizzera rigetta la richiesta di “scudo fiscale”, i pm italiani archiviano
Il giudice ha così deciso di accogliere l’istanza firmata dai pm Carlo Scalas e Paolo Filippini con il visto dell’aggiunto Maurizio Romanelli. L’indagine era partita per accertare l’origine dei 5,3 milioni di euro depositati su un conto svizzero a Lugano e che sette anni fa Fontana aveva cercato di regolarizzare al momento della morte della madre.
Per riuscire a farsi un quadro più chiaro della faccenda i pm milanesi avevano inoltrato una rogatoria in Svizzera allo scopo di avere a disposizione tutta la documentazione allegata alla domanda di “scudo fiscale” (detto anche in inglese voluntary disclosure) presentata da Fontana. Una richiesta rigettata dalle autorità svizzere che, di fatto, ha spinto i magistrati italiani a richiedere l’archiviazione.
La soddisfazione di Fontana per l’archiviazione
Secondo il gip di Milano, Natalia Imarisio, “i concreti esiti investigativi” con gli apporti della difesa “risultano maggiormente concludenti” ai fini dell’esclusione della “riconducibilità delle violazioni” al governatore della Lombardia. Si trova scritto nel decreto con cui il giudice ha disposto l’archiviazione dell’inchiesta a carico del governatore Fontana, sotto inchiesta per autoriciclaggio e false dichiarazioni nella voluntary disclosure del 2015 relativa a 5,3 milioni “scudati” dalla Svizzera.
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“La difesa e il presidente Fontana sono ovviamente felici del provvedimento di archiviazione, che onestamente era atteso, poiché il presidente ha sempre dichiarato il vero e non ha mai nascosto alcun documento agli inquirenti”. È quanto scrivono, in un comunicato, i legali Jacopo Pensa e Federico Papa dopo aver saputo del procedimento di archiviazione dell’inchiesta a carico del loro assistito.
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“La soddisfazione è poi ancora più grande, poiché il giudice ha voluto andare oltre la richiesta della procura, specificando che non sussistono i presupposti del reato, alla luce delle produzioni documentali offerte”, aggiungono i due avvocati.