Ucraina, la decisione di Putin avvicina la guerra? Se l’Ue reagisce, la prima vittima delle sanzioni sarà l’Italia

Putin proclama l’indipendenza di  Donetsk e Lugansk. Si apre un nuovo capitolo di questo conflitto, e l’Italia rischia di restare tra l’incudine e il martello. 

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Con una mossa a sorpresa, Vladimir Putin ha parlato alla sua nazione comunicando la decisione di concedere l’indipendenza a Donetsk e Lugansk, che si sono sono dunque autoproclamate repubbliche indipendenti dall’Ucraina.

Una decisione che il Presidente della Federazione Russa ha definito come “assolutamente necessaria” data la totale indisponibilità mostrata dal governo di Kiev nel voler trovare una soluzione diplomatica alla crisi in corso. Ma non solo, Putin è arrivato a definire la nazione guidata da Zelensky come una vera e propria “una marionetta nelle mani degli Usa”. L’Ucraina insomma secondo Mosca, è diventata una pedina della Nato per destabilizzare la Russia. Mosca però ribadisce che non si tratta di una decisione presa per interrompere il dialogo con l’Occidente, rinnovando la disponibilità a trovare una soluzione diplomatica al conflitto, come ha dichiarato in queste ore la portavoce del Ministro degli Esteri Lavrov Maria Zakharova ai microfoni del canale youtube russo di informazione Solovyov Live. La donna ha spiegato che il Cremlino non ha alcuna intenzione di abbandonare il dialogo diplomatico con gli Usa.

Naturalmente, la reazione di Zelensky non è tardata ad arrivare.

Subito dopo l’annuncio di Putin, il premier ucraino ha dichiarato che il suo governo non ha alcuna intenzione di ritirare le sue truppe dalle due appena autoproclamate repubbliche e che laddove questa mossa fosse il preludio ad un’aggressione militare della Russia, Kiev non esiterà ad introdurre la legge marziale e a difendersi militarmente. Zelensky ha però anche precisato che non ritiene comunque probabile “un’ampia escalation da parte della Russia”.

La decisione di Putin ha convinto alcune compagnie aree a sospendere tutti i voli per Kiev

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L’Unione Europea esprime profonda preoccupazione. Subito dopo l’annuncio del Cremlino, si è tenuta una riunione tra gli ambasciatori degli stati membri durante la quale si è discusso di possibili nuove sanzioni contro la Russia. Alla fine del vertice, da Bruxelles è stato fatto filtrare che si è già trovato un accordo tra i rappresentanti permanenti del Consiglio europeo per rispondere con decisione a quanto accaduto.  Per quanto riguarda l’Italia, il premier Mario Draghi, intervenendo durante il discorso d’insediamento di Frattini al Consiglio di Stato, è stato perentorio, condannando la scelta di Mosca ed esprimendo una  “condanna per la decisione del governo russo di riconoscere i due territori separatisti del Donbass. Si tratta di una inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale”. 

La situazione è molto tesa: ci sono già diverse compagnie aeree, come Lufthansa o Air France, che hanno deciso di sospendere tutti i voli per Kiev, per il timore che la tensione tra Russia e Occidente stia rapidamente superando il livello di guardia. Secondo l’ambasciatore americano inoltre, questa mossa è solo il preludio ad una vera azione di aggressione militare di Mosca che avrebbe già redatto una lista di persona da catturare e uccidere subito dopo l’invasione del territorio. Frasi che però sono state prontamente smentite dal Cremlino che ha accusato gli Usa e la Nato di mentire alla popolazione, scatenando “un’isteria collettiva” contro Putin. 

Che il clima fosse teso in ogni caso, lo si era già capito quando il Ministro degli Esteri Lavrov aveva deciso di non partecipare alla Conferenza sulla sicurezza che si è tenuta a Monaco. Non un’assenza da poco, considerato che si tratta della prima diserzione russa a questo incontro dopo dodici anni. Al vertice era però intervenuto Zelensky con alcune affermazioni che avevano fatto discutere: “Non si tratta della guerra in Ucraina. Si tratta della guerra in Europa. […] L’architettura della sicurezza in Europa è rotta. È tempo di crearne una nuova”.

La Von der Leyen minaccia la Russia con nuove sanzioni, ma a rimetterci sarebbero in primo luogo Germania e Italia

Dopo l’intervento di Zelensky è arrivato anche quello della Presidentessa Ue Ursula von der Leyen che ha accusato apertamente Putin di voler riscrivere a proprio favore le regole internazionali. E se Mosca non cambia direzione, l’Ue imporrà  “costi elevati e gravi conseguenze sugli interessi economici di Mosca”. Almeno per metà però, quella della Von der Leyen è un bluff, o comunque una carta molto rischiosa da giocare. Non bisogna infatti dimenticare che se davvero l’Ue decidesse adesso di introdurre delle nuove sanzioni commerciali contro Putin, l’Italia e la Germania ne resterebbero anch’esse danneggiate economicamente. Questo naturalmente Bruxelles lo sa e, da quanto riferisce il quotidiano economico Bloomberg, si sta riflettendo ai piani europei sull’ipotesi di varare dei fondi specifici che garantirebbero un aiuto economico consistente a tutti i paesi europei che resteranno coinvolti nelle stazioni. 

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Lo stesso Draghi in Italia, ha spiegato in proposito che di sicuro l’Italia sarebbe tra le nazioni più danneggiate in caso di nuove sanzioni economiche alla Russia in quanto la situazione è abbastanza chiara: tutte le sanzioni che impattano indirettamente sul mercato energetico impattano di più sul paese che importa più gas. E l’Italia ha solo il gas, non ha il nucleare e il carbone ed è più esposta. Si sta anche studiando come l’Italia possa continuare a essere approvvigionata da altre fonti se dovessero venire meno quelle dalla Russia”.

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