Ucraina, il primo ministro britannico Johnson annuncia dure sanzioni contro la Russia: “Pacchetto immediato di sanzioni internazionali che faranno molto male al Paese. Ma in caso di invasione faremo molto di più”.
Annunciata oggi la “prima raffica di sanzioni economiche del Regno Unito contro la Russia“, dopo che “l’invasione su larga scala dell’Ucraina è iniziata”. A renderlo noto è stato lo stesso primo ministro britannico Boris Johnson, al termine della riunione straordinaria del comitato Cobra. Pronto un “pacchetto immediato di sanzioni internazionali” che “faranno molto male” al Paese. Una misura ritenuta necessaria, questa, dopo che Putin “ha stravolto completamente il diritto internazionale”.
Johnson: “In caso di invasione faremo molto di più”
Non soltanto gli Stati Uniti: anche il primo ministro britannico Johnson ha affermato che il Cremlino ha ormai avviato una “invasione su larga scala dell’Ucraina“. Per questo motivo sono già pronte diverse sanzioni, che “colpiranno la Russia molto duramente”, in particolar modo “sugli interessi economici che hanno sostenuto la macchina da guerra russa”. “Alle società russe verrà impedito di raccogliere capitali sui mercati finanziari del Regno Unito“, viene spiegato. Inoltre, “c’è molto di più che faremo in caso di invasione“. Tali ulteriori misure, però, verranno dettagliate alla Camera dei Comuni entro le prossime ore.
Johnson ha affermato che il pacchetto di sanzioni disposto dalla Gran Bretagna andrà ben oltre quelli annunciati finora dagli Stati Uniti – e che attualmente sono limitati a quei territori ucraini che la Russia ha di recente riconosciuto come stati separatisti. Durante la riunione d’emergenza, il primo ministro ha infatti affermato che “era chiaro che le sanzioni attuate dopo l’invasione della Crimea nel 2014 non erano state abbastanza dure”, lanciando al contempo una frecciata agli stati europei.
“Non abbiamo fatto abbastanza, come europei, per svezzarci dagli idrocarburi, dal petrolio e dal gas russi. In un certo senso, i capricci e i picchi dei prezzi dei carburanti, a cui le economie europee sono così vulnerabili, sono ad oggi una conseguenza di quell’incapacità di allontanarsi da quella dipendenza”, ha spiegato il premier britannico. E ha poi avvisato: “Questo è quello che dobbiamo fare ora, dobbiamo assicurarci di tagliare l’ombelico, tagliare il flusso di gocciolamento nel nostro flusso sanguigno dal Nord Stream.”
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Johnson ha convocato la riunione del comitato d’emergenza Cobra alle ore 6:30, quando Vladimir Putin ha ordinato alle truppe di oltrepassare il confine ucraino nei territori nell’Est del paese – dove le truppe russe hanno già una presenza molto significativa. Sempre per la giornata di oggi è prevista una dichiarazione ai parlamentari. Degli incontri, questi, dovuti al fatto che Putin ha ufficialmente riconosciuto come indipendenti quelle aree dell’Ucraina orientale (Donetsk e Luhansk) controllate dalla Russia, a dispetto di tutti gli accordi internazionali. Alla luce di una simile decisione, il Cremlino ha di conseguenza ordinato un ulteriore schieramento delle forze all’interno del Paese, con il pretesto del “mantenimento della pace“.
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Gli Stati Uniti e il Regno Unito ritengono che l’ingresso ormai definitivo della Russia nell’Ucraina orientale sia un “primo passo per un’invasione più in larga scala”. Ad ogni modo, il rappresentante dell’UE per gli affari esteri ha affermato che per il momento non possa trattarsi di una “piena invasione” del Paese.