Migranti, la ministra dell’Interno Lamorgese incontra oggi i ministri di Francia, Germania e Spagna. Nuovo confronto sul Patto europeo migrazione e asilo, dialogo proficuo per un approccio parallelo sui piani responsabilità e solidarietà.
Si è tenuto oggi un “nuovo confronto sul Patto europeo migrazione e asilo, dialogo proficuo per un approccio parallelo sui piani responsabilità e solidarietà”. A renderlo noto una comunicazione ufficiale del ministero dell’Interno. La ministra Luciana Lamorgese ha ricevuto oggi, al Viminale, gli omologhi di Francia, Spagna e Germania per un incontro di lavoro a quattro sul nuovo Patto europeo per la migrazione e l’asilo. Un incontro, questo, che si è tenuto dopo il vertice informale di Parigi del 31 gennaio scorso, e che è stato organizzato anche in vista del Consiglio Affari Interni in programma il 3 marzo a Bruxelles.
Durante il dialogo, i ministri dell’Interno Lamorgese, Gérald Darmanin, Fernando Grande-Marlaska Gomez e Nancy Faeser hanno avuto modo di confrontarsi “sul futuro delle politiche migratorie dell’Unione europea e sul metodo di lavoro da seguire, che prevede un approccio graduale e parallelo sia sugli aspetti legati alla responsabilità sia su quelli connessi alla solidarietà”.
Incontro tra omologhi al Viminale sulla questione migranti
“Il patto migratorio europeo deve ricercare un equilibrio tra i criteri di responsabilità e solidarietà tra i Paesi di ingresso e il resto dei membri dell’Ue”, ha affermato il ministro spagnolo in occasione dell’ultimo incontro tra vertici al Viminale. Del resto, Italia, Francia, Spagna e Germania si incontrano e si consultano regolarmente per trovare un terreno comune e raggiungere un consenso più ampio all’interno del Consiglio dell’UE. Ad affermarlo era stata qualche giorno fa la stessa ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in un evento organizzato da EURACTIV Italia. Lamorgese aveva già in quell’occasione sottolineato la complessità del quadro riferito alla migrazione, affermando che una simile questione richiede un approccio multilivello europeo completo, che includa il blocco dell’immigrazione illegale e la gestione dei flussi.
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In questo senso, la ministra aveva anche sottolineato tutti gli sforzi dell’Italia all’interno del MED5 (Italia, Spagna, Grecia, Malta e Cipro), così come anche di Francia, Germania e Spagna. Sono questi, infatti, i paesi che ritengono che “il Patto sulla migrazione proposto dalla Commissione debba essere rivisto per rafforzare il legame tra responsabilità e solidarietà“. In particolare, Roma punta il dito contro la “solidarietà” mossa da alcuni Paesi che, tuttavia, non garantiscono livelli coerenti di redistribuzione. “Ad esempio, Malta, Polonia e Ungheria che hanno ripetutamente rifiutato o non hanno voluto accettare rifugiati da altri paesi dell’UE”, aveva tuonato la ministra nell’intervento.
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In questo senso si sta muovendo anche la Francia, che attualmente detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’UE, e che sta spingendo per un accordo sul Patto sulla migrazione al Consiglio europeo di giugno. In particolare, il ministero dell’interno francese si è anche posto l’obiettivo di creare regolamenti così da rendere la solidarietà più vincolante quando si distribuiscono i rifugiati tra gli stati appartenenti al blocco. Secondo la posizione presa dalla Francia, dovrebbero essere gli Stati membri a decidere se accettare più rifugiati o sostenere finanziariamente gli Stati disposti a lasciarli entrare.