Ucraina, Biden pronto a incontrare Putin se la Russia non invade

Si profila un incontro al vertice tra i due leader. Nel frattempo crescono le tensioni tra forze ucraine e separatisti filo-russi.

Biden pronto “in linea di principio” a incontrare Putin – Meteoweek

Il presidente Usa Joe Biden, ha accettato “in linea di principio” di incontrare il presidente russo Vladimir Putin a patto che la Russia non invada l’Ucraina. È lo scenario delineato da Cnn e Washington Post dopo la mediazione operata dal presidente francese Emmanuel Macron. L’incontro tra i due leader dovrebbe essere definito durante la settimana, dopo il vertice tra il segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, previsto per il prossimo 24 febbraio. Naturalmente il summit tra Biden e Putin non si terrebbe se la Russia, come segnalato dall’intelligence americana, dovesse dare il via all’invasione dell’Ucraina.

Ministro Lituania: “Sanzioni a Russia senza energia? Tutto deve restare sul tavolo”

Il Ministro degli esteri lituano Gabrielius Landsbergis – Meteoweek

La situazione in ucraina potrebbe ripercuotersi sull’approvvigionamento energetico del nostro paese. Su questo punto è intervenuto il ministro degli Esteri lituano, Gabrielius Landsbergis, rispondendo, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri, a chi gli chiedeva della posizione dell’Italia, che non vorrebbe includere il comparto dell’energia nel pacchetto delle sanzioni che l’Ue dovrebbe applicare alla Russia in caso di attacco all’Ucraina: “Vladimir Putin non mette alcuna linea rossa per il suo attacco” e dunque “non credo che dovremmo mettere linee rosse alle nostre sanzioni. Tutte le sanzioni devono restare sul tavolo: dobbiamo essere molto vigili”.

Ancora tensioni: scambio di accuse tra forze ucraine e separatisti filo-russi

Nel frattempo la tensione nell’area non accenna a scemare. Nelle ultime 24 ore i miliziani dell’autoproclamata Repubblica popolare di Luhansk hanno denunciato 66 violazioni del cessate il fuoco accusando i militari ucraini nella regione del Donbass. Lo ha reso noto il portavoce della milizia Ivan Filiponenko dichiarando che “’i militari ucraini hanno bombardato 24 postazioni nella Repubblica usando armi proibite dagli Accordi di Minsk”. Inoltre Leonid Pásechnik, leader della Repubblica di Luhansk, ha appena firmato un decreto con cui stabilisce la “’mobilitazione volontaria”’ degli uomini over 55. Il decreto è entrato in vigore da oggi, data della sua sottoscrizione.

Anche la Repubblica popolare di Donetsk denuncia l’esercito ucraino per l’uccisione di un suo militare a causa di un bombardamento delle forze ucraine. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Tass. Le autorità del Donetsk hanno poi fatto sapere di essere state colpite da diversi attacchi ucraini a Petrivske, Staromykhailivka e Zaichenko.

Anche gli ucraini puntano il dito sui separatisti

Dal canto suo, l’esercito ucraino punta il dito sui separatisti filo russi accusandoli di essere stati a loro volta protagonisti di 80 violazioni del cessate il fuoco. In un comunicato i militari informano che non sono state segnalate vittime tra le forze ucraine a causa di queste violazioni.

Il governo di Mosca ha invece fatto sapere di aver evacuato 61 mila profughi del Donbass in Russia. Lo ha dichiarato in conferenza stampa Alexander Chupriyan, ministro russo per le Emergenze, specificando che a essere evacuati sono stati donne, bambini e anziani. La Russia, ha precisato Chupriyan, prevede nei prossimi giorni di evacuare altri 500 mila cittadini dal Donbass.

Secondo gli Usa, i russi avrebbero pronta una lista di persone da uccidere in caso di invasione dell’Ucraina

Sempre secondo il Washington Post, che cita una lettera inviata dagli Usa al responsabile delle Nazioni Unite per i diritti umani Michelle Bachelet, la Russia avrebbe creato “’un elenco di ucraini da uccidere o di mandare nei campi”’. Un elenco che sarebbe seguito nel momento in cui l’esercito russo dovesse invadere l’Ucraina. La lettera non porta la data e si riferisce alla condotta dei russi in alcune zone occupate dell’Ucraina dove già sarebbero in atto “uccisioni mirate, rapimenti, sparizioni forzate, detenzioni ingiuste e l’uso della tortura”.

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Il documento porta la firma dell’ambasciatore americano presso l’Onu, Sheba Crocker, e mette in guardia contro il rischio che un’invasione russa dell’Ucraina possa portare a una “catastrofe dei diritti umani”. Si fa anche menzione dell’impiego, da parte russa, di “misure letali per disperdere proteste pacifiche o per contrastare esercitazioni pacifiche di percepita resistenza da parte delle popolazioni civili”.

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Pronta la smentita da parte di Mosca. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha definito una “bugia assoluta” le dichiarazioni riportate dalla Bbc dopo la lettera pubblicata dal Washington Post secondo la quale il Cremlino avrebbe compilato elenchi di personalità ucraine “da uccidere” o catturare nel caso di “un’occupazione militare” del Paese.

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