La residenza si trova in Veneto ed è stata acquistata per meno di 2 milioni di euro
Il professore e microbiologo Andrea Crisanti, conosciuto nell’ambito della lotta al Covid-19, è diventato proprietario di una villa del Seicento. “Era da lungo tempo – commenta Crisanti al Corriere della Sera- che mia moglie ed io cercavamo una dimora di questo tipo e finalmente siamo riusciti ad acquistare una casa storica che obiettivamente era intatta. Conservava ancora le caratteristiche originali. Non è stata alterata ed è la cosa principale per noi, perché a dire il vero ci sono moltissime case e ogni volta che entravo da qualche parte soffrivo nel vedere come erano state manomesse. Questa ha tanti lavori da fare e sicuramente impegnerà molti risparmi miei e di mia moglie”.
Un giardino di 1,2 ettari tra paesaggi e storia
Villa Priuli Custoza, questo il nome della dimora storica, è opera di Vincenzo Scamozzi, allievo del Palladio, e si trova nella frazione di Villa del Ferro in Val Liona (Vicenza). Di proprietà della famiglia Lazzarini, la residenza è circondata da 1,2 ettari di giardini, come la gran parte delle dimore estive delle famiglie nobili dell’antica Repubblica di Venezia. Il fascino della Val Liona risiede nella vista dei paesaggi dal sapore toscano, e la ricchezza delle memorie storiche (come il vicino complesso di Campolongo eretto da Andrea Dolfin, procuratore della Serenissima, fratello di Elisabetta la «malcontenta» moglie di Nicolò Foscari) tanto da attirare ogni anno manager e professori da tutto il mondo per periodi anche lunghi.
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La villa sulle colline venete una “scelta di carattere affettivo e culturale”
“Mi sono molto affezionato al Veneto e alla sua gente e in qualche modo volevo testimoniare il mio legame con l’acquisto di una proprietà, però nel contempo volevo acquistare un qualcosa che fosse evocativo ed emozionante”, spiega Crisanti, “È un paese che ha mantenuto intatti molti aspetti paesaggistici. Anche l’apertura della villa al pubblico e alle visite esterne sarà un incentivo”.
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Il professore ci tiene a spiegare gli obiettivi culturali dietro l’acquisto della dimora sui Colli Berici:
“L’obiettivo è anche quello di restituire questa dimora storica alla comunità. Sicuramente la metteremo in sicurezza e la apriremo alle scuole, affinché possano godere del verde e faremo un centro multimediale per dotare la comunità di uno spazio per le manifestazioni culturali. Lo ammetto, mi sento il custode di questa testimonianza del passato. Questo è lo spirito con il quale abbiamo affrontato questa nuova avventura io e mia moglie, per valorizzare e ridare qualcosa a questa comunità”.