Mentre il segretario della Nato invita gli alleati alla cautela, Putin ha deciso di punire l’Ue con una sanzione commerciale.
Dopo l’annuncio arrivato da Mosca sul ritiro delle truppe dalla Crimea, Stoltenberg aveva chiesto cautela. Il segretario della Nato continua infatti a sostenere che bisogna attendere dei fatti concreti, e non accontentarsi invece di dichiarazioni che possono anche rivelarsi una semplice strategia di Putin per prendere tempo. La situazione resta tesa, e come ha fatto notare in questi giorni Lucio Caracciolo di Limes, il vero problema è che Russia e Usa non riescono in alcun modo a dialogare, e questo è un rischio che forse un po tutti stanno sottovalutando. Difficile pensare che una delle due superpotenze voglia realmente una guerra armata, ma in un’escalation di questo genere, il risultato finale è semplicemente imprevedibile.
E adesso sono arrivate anche le dichiarazioni anonime di un funzionario Usa a gettare ulteriore tensione sulla questione.
Un funzionario interno alla Casa Bianca ha infatti spiegato a giornalisti che il pericolo di un’invasione russa dell’Ucraina è più vivo che mai: “La Russia dice di voler trovare una soluzione diplomatica, ma le sue azioni fanno pensare il contrario”. A queste dichiarazioni si sono poi aggiunte quelle della segretaria al tesoro Usa Janet Yellen che però ha acceso i riflettori su un problema fin troppo sottovalutato in queste settimane. Le nuove sanzioni economiche contro Putin di cui l’Occidente sta discutendo, avrebbero delle “ripercussioni mondiali”. All’agenzia di stampa Afp la Yellen ha infatti spiegato che “noi vogliamo che queste sanzioni gravino soprattutto sulla Russia, ma dobbiamo riconoscere che avrebbero anche delle ripercussioni mondiali”.
Fondamentale in questo contesto, l’incontro che si terrà a breve tra la vicepresidente Kamala Harris e il premier ucraino, che negli ultimi giorni sembra essersi distanziata dalla posizione americana. Zelensky ha infatti chiesto a più riprese delle “prove certe” che giustifichino questa aggressività che l’Occidente continua a mostrare nei confronti di Mosca. Al tempo stesso, il premier si è dichiarato anche moderatamente scettico sull’annuncio russo del ritiro delle truppe dalla Crimea.
Intanto, come ha riportato il Corriere della Sera nella giornata di ieri 16 febbraio 2022, Putin ha lanciato una controffensiva contro l’Unione Europea che sembra aver preso di sorpresa un po tutti. Con un comunicato pubblicata sulla Tass, l’agenzia stampa ufficiale del governo russo, è stato infatti annunciato che “la Russia ha imposto un divieto di due mesi all’esportazione di nitrato di ammonio”. Un nuovo blocco commerciale per anticipare le sanzioni contro Mosca di cui l’Ue discute da giorni. E la mossa di Putin non è certo da sottovalutare considerato che ha bloccato la vendita all’estero di un fertilizzante molto utilizzato nel mercato mondiale.
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A breve dunque il vecchio continente si ritroverà a scontare dei nuovi aumenti sui prezzi del pane e della pasta: il nitrato d’ammonio incide infatti con il suo costo su circa il 25 per cento del prezzo finale. A questo bisogna poi aggiungere il dimezzamento delle forniture di gas naturale, per capire quanto in questo scontro geopolitico, l’Europa si ritrovi letteralmente tra l’incudine e il martello.
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