Annuncia battaglia in Parlamento il sottosegretario leghista, critico verso le nuove regole sulle concessioni balneari imposte dal governo.
“La decisione del Consiglio dei ministri l’abbiamo dovuta accettare”. È in questo modo che Gian Marco Centinaio, sottosegretario alle Politiche agricole, in un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera” spiega come si sia giunti ad approvare le nuove regole sulle concessioni balneari.
Draghi ha voluto chiudere subito
In quanto ex ministro del Turismo nel governo Conte I Centinaio conosce bene la materia come testimonia la legge – che porta il suo nome – che prorogava le concessioni fino al 2033. “Ci sono state sentenze della Cassazione e del Consiglio di Stato che non si possono ignorare. Noi le abbiamo contestate perché riteniamo che siano andate oltre la volontà del Parlamento che aveva votato la legge 145 che porta il mio nome. Il presidente del Consiglio ha voluto accelerare la decisione”.
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“Visto che ci sarà una legge delega, lavoreremo in Parlamento per apportare modifiche. Anche se noi rimaniamo convinti che ci si potesse comportare diversamente” insiste Centinaio che punta l’indice verso Draghi: “penso al presidente del Consiglio, è lui che ha voluto chiudere subito. La Lega ha proposto una mediazione, ma si è voluto andare avanti come un treno in corsa”. Per quel che riguarda la mediazione chiesta dalla Lega, il sottosegretario chiarisce: “Chiediamo la revisione del demanio marittimo così come del resto ci viene chiesto dall’Europa. E poi è necessaria una fotografia dell’esistente, una mappatura delle spiagge”.