Due adescatori ingannavano e derubavano anziani facendosi consegnare denaro e valori con la promessa di sostanziosi “regali”.
Hanno avvicinato e truffato un’anziana signora nel pieno della pandemia. Per questo sono finiti agli arresti in due: uno agli arresti domiciliari, l’altro ha l’obbligo di presentarsi alla polizia giudiziaria e di permanenza in casa durante le ore notturne. L’inchiesta condotta dai Carabinieri della Compagnia di Trastevere, sotto la guida della Procura della Repubblica di Roma, è partita nel gennaio 2021 dopo aver raccolto una querela per truffa e furto presentata da una donna di 79 anni che, mentre si stava dirigendo verso l’ospedale Spallanzani per svolgere alcuni accertamenti medici, era stata avvicinata da due adescatori che, dopo essersi conquistati con l’astuzia la fiducia della donna, l’avevano convinta a salire in auto per accompagnarla da un dottore inesistente. Durante il tragitto l’autista, che millantava di essere in possesso di una sostanziosa somma di denaro, confessava alla donna che quella somma era destinata al medico in segno di riconoscenza per l’attività professionale svolta prospettando all’anziana un regalo di 25.000 euro nel caso si fosse offerta come garante davanti a un notaio.
A quel punto entrava in gioco il complice che, dopo essersi presentato nelle vesti di un avvocato, spiegava alla donna che la presenza del garante si rendeva necessaria perché la donazione doveva essere perfezionata davanti a un notaio e che, per poter avere il regalo promesso, avrebbe dovuto però far visionare – a testimonianza della bontà dell’operazione – una somma di pari valore, consistente anche in oro o in altri valori subito disponibili. Così l’anziana ha finito per consegnare ai due sconosciuti 800 euro in contanti, un orologio Rolex in acciaio, un orologio d’oro, bracciali e catenine sempre in oro e diversi orecchini. Il tutto per un valore totale superiore ai 20.000 euro.
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Successivamente, col pretesto di dover acquistare i fogli protocollo necessari a stipulare l’atto di donazione, i due si sbarazzavano della signora facendola scendere dal mezzo, non prima però di essersi fatti consegnare il suo telefono cellulare con la scusa di fare una chiamata, scongiurando così l’eventualità che la vittima potesse chiamare subito le forze dell’ordine. Identico reato, con le stesse modalità e sempre nel mese di gennaio, veniva perpetrato ai danni di una 72enne la quale, ingannata, consegnava denaro cash per un importo complessivo di 1180 euro, una somma prelevata sia da casa che da un bancomat nel quartiere San Giovanni di Roma.
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A carico degli indagati sono state raccolte numerose prove nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma e svolte mediante la consultazione di sistemi di videosorveglianza, analisi di tabulati di traffico telefonico e prolungati servizi di osservazione in tutta la zona di Roma. Un lavoro che ha permesso di sventare sette ulteriori tentativi di truffa a scapito di altrettanti anziani.
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