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Estero

La Russia ritira le truppe dalla Crimea, ma secondo la Nato potrebbe trattarsi di un bluff

La decisione di Mosca di ritirare le truppe dalla Crimea, non convince la Nato che chiede prudenza agli alleati. 

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La Russia manda un segnale di distensione, e annuncia ufficialmente la fine delle esercitazioni in Crimea, e il conseguente ritiro delle truppe. Una notizia che in teoria non può che essere accolta con favore dall’Occidente, che nelle ultime settimane ha insistito su come questo sempre più consistente dispiegamento delle milizie, fosse il preludio ad un’invasione dell’Ucraina. Dopo il comunicato ufficiale, la notizia è stata commentata dal Ministro degli Esteri della Bielorussia Vladimir Makei. Intervistato a riguardo dall’agenzia di stampa Ria Novosti, il politico ha confermato che i soldati russi si apprestano a lasciare la Crimea dopo la fine delle esercitazioni. 

La Nato però ha accolto in modo incredibilmente tiepido questa notizia. Secondo il segretario Stoltenberg infatti, quello di Mosca è un semplice annuncio, e conviene attendere che venga seguito dai fatti: “Abbiamo sentito segnali da Mosca su disponibilità a continuare sforzi diplomatici. Ma finora non abbiamo nessuna de-escalation o ritiro delle forze, al contrario pare che aumenti l’ammassamento”. Anzi, secondo il generale al momento si riscontra una volontà opposta da parte dell’esercito russo: “Quello che vediamo è che hanno aumentato il numero delle truppe e molte altre sono in arrivo”. 

Resta però il fatto che la posizione dell’Ucraina sulla questione sembra essere cambiata, scoprendosi più sospettosa e cauta nei confronti degli alleati americani. Da giorni infatti il premier Zelensky chiede che vengano fornite pubblicamente le prove della belligeranza russa a cui l’intelligence americana fa continuo riferimento. Un chiaro segnale di come Zelensky non sia più convinto dell’aggressività russa, e chieda rassicurazioni in merito, anche perché mai una guerra tra le due superpotenze è sembrata così vicina come in questi giorni. E nel giorno in cui nella nazione si festeggia l’Unità Nazionale il premier ucraino ha dichiarato che al momento i cittadini “sono uniti da un solo desiderio, quello di vivere in pace, di vivere felici, come un’unica famiglia, con i figli e i genitori”. Parole che in giorni così tesi, rappresentano anche un segnale politico agli Usa: l’Ucraina preferisce stare dalla parte dell?Occidente piuttosto che da quella di Putin, ma non è disponibile ad avvallare questo carico di tensione senza prove certe della volontà russa di invadere la nazione. 

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In ogni caso anche a Bruxelles l’annuncio del ritiro delle truppe dalla Crimea è stato accolto con un certo scetticismo. Il capo della diplomazia europea Josep Borrell ha dichiarato a riguardo che bisognerà in primo luogo verificare se non si tratti di un annuncio di facciate per i giornali, quello arrivato dal Cremlino. dello stesso avviso anche la Presidentessa Ue Ursula Von der Leyen che durante la plenaria di Strasburgo ha precisato che nonostante una crisi geopolitica che mette a rischio il vecchio continente per quanto riguarda le forniture di gas, l’Ue è ormai preparata. La Von Der Leyen in merito ha spiegato che “abbiamo esaminato tutte le possibili perturbazioni se la Russia sceglie di usare l’energia come leva di pressione e posso dire che per questo inverno siamo al sicuro“. Una sicurezza dovuta al fatto che sono già state predisposte delle misure specifiche qualora la situazione dovesse degenerare e arrivare a uno scontro aperto con Mosca. Tra queste, l’arrivo a breve nei porti europei di circa duecento navi cariche di Gas Gnl. Ma non solo, perché, ha continuato la Von der Leyen nel suo intervento, anche l’Ue possiede delle armi negoziali da utilizzare con Putin: “Colpiremo gli interessi strategici differenziando la nostra economia, noi siamo leader nel mondo di componenti high-tech per cui la Russia dipende completamente da noi, le nostre sanzioni possono davvero lasciare il segno e il Cremlino lo sa bene”.

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La Cina invece continua ad essere molto critica dell’operato degli Stati Uniti, accusati di utilizzare contro Mosca un vero e proprio atteggiamento intimidatorio. Il Ministro degli Esteri Wang Wenbin ha accusato l’Occidente di diffondere “false informazioni”, al solo scopo di aumentare la tensione e giungere ad u n conflitto che in realtà a suo parere gli Stati Uniti cercano da molto tempo. 

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