Il personal trainer drogava le vittime prima di abusare di loro, poi e ricattava minacciando di diffondere in rete i video degli incontri.
L’ha stordita con un narcotico nel caffè, poi l’ha violentata e per farla stare zitta ha minacciato di diffondere un suo video a luci rosse. E sempre col ricatto di pubblicare immagini intime hot ha tappato la bocca alla seconda vittima. Anche una terza donna abusata è stata persuasa, sempre con la scusa del video hard, a tenere la bocca chiusa. Per questi tre casi di violenza sessuale è stato condannato a otto anni di carcere, col rito abbreviato, il personal trainer Marco Castellano, il 49enne diventato celebre per aver partecipato al programma televisivo Amici. Castellano ha subito una condanna anche per aver ceduto stupefacenti a due delle vittime. La sentenza è arrivata dai giudici della quinta sezione penale.
I reati sono risalenti al biennio tra il 2016 e il 2018. Le violenze hanno avuto luogo, sostiene la Procura, nell’ufficio dell’istruttore di fitness situato all’interno della palestra al Portuense dove ha esercitato per anni. Nel 2020 l’imputato, prima di essere rinviato a giudizio nel procedimento che adesso lo ha visto condannato, aveva patteggiato quattro anni di reclusione per l’accusa di induzione alla prostituzione.
Terrorizzava le vittime col ricatto del video hot
Le violenze sono venute alla luce solo successivamente all’arresto del personal trainer, arrestato nel maggio del 2018 come promotore di un giro di squillo. Col personal trainer in manette le tre vittime – costituitesi parti civili nel processo, dove sono difese dall’avvocato Valentina Angeli – sono riuscite a trovare la forza e il coraggio di liberarsi dalla zavorra delle violenze subite perché, a quel punto, avevano la certezza che non sarebbero state divulgate le immagini compromettenti.
LEGGI ANCHE -> Spuntano i parenti emiliani della donna mummificata: “Dopo la telefonata non si sono fatti più vivi”
Nel giugno del 2017 la prima delle tre vittime, di 30 anni, va in palestra e prima che cominci la lezione beve un caffè assieme a Castellano. Dentro il caffè, a giudizio dell’accusa, l’uomo aveva però versato un narcotico. La donna si accorge di aver perso il controllo di sé, ma è troppo tardi: in pochi minuti si ritrova nuda e costretta ad avere un rapporto orale col personal trainer. Quando l’effetto del narcotico scompare, cominciano a venire a galla i ricordi dell’accaduto. È a quel punto che la donna avvisa Castellano della sua intenzione di denunciarlo. L’uomo allora tira fuori il suo asso nella manica: ha girato un video hard dell’incontro e si dice pronto a diffonderlo nel caso in cui la donna andasse a sporgere denuncia. La mossa ha successo, perché la giovane desiste e si arrende.
LEGGI ANCHE -> Infermiera muore dopo due turni di notte, a scoprire l’incidente il padre. La denuncia: “Ritmi massacranti”
Stesso copione con una 40enne intenzionata a denunciare lo stupro subito dal personal trainer. Anche lei persuasa con la minaccia di divulgare nell’ambiente di lavoro un filmino hot. Così Castellano l’ha costretta al silenzio per ben due anni, dal 2016 fino al 2018. La terza vittima, una 34enne palpeggiata dall’istruttore di fitness, ha trovato la forza di parlare solo quando, dopo l’arresto dell’uomo, non ha più avuto il timore della diffusione dei video hot.