Sicilia, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza: “Lavoriamo per stabilizzare 9mila sanitari impegnati nell’emergenza Covid”. Chiesta una norma nel Milleproroghe o in un altro provvedimento.
“La necessità di questo personale non finirà certamente con la conclusione dello stato di emergenza“. Per questo, viene richiesta una norma nel Milleproroghe (o in un altro provvedimento) atta a stabilizzare i 9 mila sanitari, tra medici e infermieri, che sono tuttora impegnati nella gestione della pandemia. Sanitari che, però, stanno lavorando con contratti legati allo stato di emergenza, che dovrebbe concludersi il 31 marzo 2022. Ad avanzare queste richieste è stato l’assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza, nella sua risposta a un’interrogazione all’Ars.
“La necessità di questo personale non finirà certamente con la conclusione dello stato di emergenza, e certamente non finirà dal 31 marzo al 1 aprile. Ecco perché stiamo lavorando in Conferenza Stato-Regioni, così come sarà necessario nell’ambito dell’accordo con lo Stato sui fondi del Pnrr per la sanità stabilire le esigenze di copertura degli organici. Chiediamo al governo centrale di inserire, o nel provvedimento Milleproroghe o in altri provvedimenti connessi con la fine dello stato di emergenza, delle norme che possano portare alla gestione dell’emergenza pur al di fuori dello stato di emergenza. L’obiettivo è arrivare alla fine di quest’anno salvaguardando lo stato attuale“.
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Questo è l’obiettivo annunciato dall’assessore alla Salute della Regione Siciliana Ruggero Razza, durante il suo intervento a risposta dell’interrogazione all’Ars. Sulla questione si era espresso anche il deputato regionale agrigentino della Lega e Vicepresidente Commissione sanità all’Ars, Carmelo Pullara. “Esorto l’assessore Razza a dare indicazioni ai direttori generali di prorogare i contratti Covid ben oltre il 31 marzo perché è ormai chiaro ai più che al di là delle dichiarazioni di emergenze fatte dal Consiglio dei Ministri l’emergenza pandemica, e più in generale l’emergenza in sanità, non cesserà in tre mesi. Appare più un atteggiamento per tenere gli operatori legati, ma legati a cosa?! Vigilerò affinché le previsioni della norma vengano subito applicate e non vengano vendute come una cortesia ma che abbiano la giusta connotazione di diritto come nella realtà è”, aveva infatti tuonato in un suo ultimo intervento contro l’assessore regionale.
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