Bocciato il referendum sulla cannabis, per la Corte Costituzionale è «Inammissibile»

È stato dichiarato da parte della Corte Costituzionale, inammissibile il referendum riguardante la depenalizzazione della coltivazione della cannabis. Amato: «Faceva riferimento anche a droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali»

Bocciato il referendum sulla cannabis – MeteoWeek

L’annuncio arriva da Giuliano Amato, presidente della Consulta, al termine della camera di consiglio. La proposta del referendum era quella di intervenire, sia sul piano della rilevanza penale, che sulle sanzioni amministrative «Il referendum non era sulla cannabis, ma sulle sostanze stupefacenti. Si faceva riferimento a sostanze che includono papavero, coca, le cosiddette droghe pesanti. E questo era sufficiente a farci violare obblighi internazionali», sono le parole di Amato.

Non ammesso il referendum sulla cannabis. Le mafie ringraziano, le carceri continueranno a scoppiare, i Tribunali ad essere ingolfati, i malati continueranno a soffrire!”. È il post di Elio Vito di Fi su twitter.

Bruciate quasi 2 milioni di firme

Bruciate quasi 2 milioni di firme – MeteoWeek

“Con questa nuova fumata nera sono state bruciate quasi 2 milioni di firme raccolte per i referendum eutanasia e cannabis. Si tratta di sentenze politiche che cancellano la più grande mobilitazione popolare della storia recente. È un brutto giorno per la democrazia nel nostro Paese”. Così Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani a seguito della bocciatura della Corte costituzionale.

“Legalizzare la cannabis e i suoi derivati, lo ricordiamo ancora, vuol dire minare alle basi la criminalità organizzata che ricava la maggior parte dei suoi proventi dal traffico di droga. Significa anche separare il mercato della cannabis da quello delle droghe pesanti e poter finalmente creare decine di migliaia di posti di lavoro, non ultimo significa anche la realizzazione di introiti miliardari per lo Stato. Tutto questo i cittadini, tra di loro moltissimi giovani, lo hanno capito firmando per il referendum che abbiamo promosso insieme all’Associazione Coscioni”.

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“C’è una gran parte del Paese che guarda al futuro e che ha testimoniato nel corso di questi anni il fallimento delle politiche proibizioniste. Tutte questo prospettive oggi sono state negate ma noi continueremo a lottare contro il mercato nero delle mafie e contro la condanna ad essere fuorilegge che colpisce milioni di consumatori”, concludono.

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