Reddito di base universale: il primo esperimento parte in Catalogna

Prosegue il viaggio di MeteoWeek alla scoperta del reddito di base universale, una proposta rivoluzionaria che presto potrebbe diventare realtà per tutti i cittadini europei.

Il reddito di base universale è qualcosa di autenticamente innovativo. Pensiamo all’istruzione garantita a tutti o alla sanità garantita a tutti. Ci sembrano cose assolutamente scontate, ma fino a qualche tempo fa erano delle autentiche utopie.

L’istruzione? Era per i ricchi ovviamente, perché un povero non poteva certo permettersi le spese gravose necessarie per pagare insegnanti, strumentazioni, locali, ecc. La sanità? Anche questa era solo per i ricchi e i poveri se volevano essere curati dovevano dare via il poco danaro che avevano. Oggi questi diritti sono scontati ed acquisiti per noi ed un nuovo diritto che potrebbe essere scontato ed acquisito per tutti è quello di un reddito come diritto universale di ogni cittadino. Questo è il concetto del reddito di base universale che oggi è al centro di un grande referendum in Europa e se entro giugno si raccoglieranno le firme (firmare è possibile comodamente on-line sull’apposito sito), diventerà realtà per tutti i cittadini. Ma intanto i vari paesi europei stanno discutendo anche in modo autonomo di questa prospettiva rivoluzionaria ed in Catalogna parte un esperimento pilota. Ben 5.000 persone riceveranno il reddito di base incondizionato per 24 mesi. Parliamo di cifre abbastanza importanti perché ogni adulto riceverà tra i 700 e i 900 euro ed ogni bambino riceverà 300 euro.

Un esperimento prezioso

Lo scopo è quello di capire che cosa faranno queste persone. La vita di queste persone verrà studiata sotto vari punti di vista. La salute, il benessere psicologico, le abitudini di vita, la tendenza a delinquere, ma anche, la predisposizione al lavoro. Infatti una delle critiche ingenue che si fanno al reddito di base universale è che questo spingerebbe la gente alla pigrizia e al parassitismo. In realtà studi già condotti dimostrano che è vero il contrario. L’impatto del reddito di base universale è positivo perché chi lo riceve tende ad essere più equilibrato, più sano ad evitare il ricorso alle droghe o ad atteggiamenti criminali ed è anche più produttivo. Mentre in Catalogna si sperimenta il reddito di base universale su 5000 persone per 24 mesi a Napoli invece si sperimentano i primi taxi robot. Due facce dello stesso futuro, un futuro in cui il lavoro pian piano scomparirà. Ed infatti è proprio questa una delle motivazioni forti a guidare la richiesta di un reddito di base universale.

Un futuro senza lavoro

Infatti ormai innumerevoli studi dimostrano come l’automazione progressivamente eroderà i posti di lavoro disponibili e l’auto a guida autonoma, ad esempio, sarà un vero e proprio disastro sul fronte occupazionale. E’ anche molto importante ribadire che si illude chi crede che i vecchi lavori vadano scomparendo perché in futuro saremo tutti programmatori di robot. Varie grandi aziende del mondo dell’informatica stanno lavorando al intelligenze artificiali in grado di programmare come un ottimo programmatore e da poco Google ha dichiarato che la sua intelligenza artificiale riesce a programmare come un programmatore di medio livello. Dunque il futuro del lavoro non è nel software, ma è una grande incognita nella quale probabilmente i posti disponibili saranno veramente pochi.

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Ecco perché il progetto pilota della Catalogna è importante. Ma ancora più importante è il grande referendum che tutti gli europei sono chiamati a sottoscrivere perché il reddito di base sia un diritto per tutti. Anche perché non ha molto senso curare un cittadino con buone cure somministrate da personale qualificato negli ospedali, per poi rispedirlo magari a fare il barbone o a vivere nell’ansia della disoccupazione o del precariato a vita.

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