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Politica

Monopattini elettrici: gli incidenti sono centinaia, ma ancora poche le regole

L’aumento della diffusione dei monopattini elettrici in sharing ha provocato la crescita degli incidenti stradali sui mezzi a due ruote.

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Ogni volta la stessa storia. Da quando si è diffuso lo sharing dei monopattini elettrici per spostarsi nelle città italiane, sono sempre più frequenti gli incidenti stradali che coinvolgono – o sono addirittura provocati – dai mezzi a due ruote. E non è raro che si tratti di incidenti mortali. L’ultimo è avvenuto nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 febbraio, a Trezzano sul Naviglio, in provincia di Milano, in cui sono morte due persone.

Il tragico episodio ha sollevato il solito dibattito: l’uso dei monopattini va regolamentato meglio? È giusto che dei mezzi elettrici di quella velocità non abbiano obblighi o divieti particolari? La discussione si accende sempre, anche a livello politico, ma quasi mai si concretizza in qualche provvedimento serio.

Le regole attualmente in vigore per i monopattini elettrici

Le prime misure in proposito sono entrate in vigore a novembre del 2022. Da quel momento è cambiato il limite massimo di velocità imposto ai monopattini, abbassato a 20 chilometri orari, che diventano 6 (km/h) nelle aree pedonali. È diventato vietato guidare i monopattini per gli under 14 (come i motorini e le microcar, ma senza patente). A chi trucca il motore verrà sequestrato il monopattino e si potrà parcheggiare il mezzo elettrico solo nelle aree adibite per i mezzi in sharing.

È stato introdotto l’obbligo di casco per i minori di 18 anni, e quello di indossare un giubbotto catarifrangente o bretelle retroriflettenti da mezz’ora dopo il tramonto. Dal prossimo primo luglio, infine, i mezzi dovranno obbligatoriamente avere frecce e stop (i monopattini sprovvisti e già in circolazione dovranno adeguarsi entro il primo gennaio 2024). Nonostante questa prima ondata di obblighi e divieti, gli incidenti – e i morti – in monopattino continuano ad aumentare. Sarà forse perché chiunque può guidare i mezzi elettrici a due ruote: non serve la benché minima certificazione di conoscere il Codice della Strada.

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I numeri degli incidenti

I numeri parlano chiaro: con l’aumentare della flotta dei monopattini in circolazione, crescono anche gli incidenti. Secondo l’Osservatorio Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), nell’ultimo anno sono stati quasi sette milioni e mezzo i noleggi effettuati in Italia. Con circa 300 mila monopattini elettrici in circolazione: in testa c’è Roma con il suo primato di quasi 13 mila veicoli, poi Milano con più di 5 mila e Torino con tremila.

Confrontando i dati di Istat e Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale), le morti sono decuplicate. Stando ai numeri dell’Istat, tra maggio e dicembre 2020 (periodo di riferimento: otto mesi) gli incidenti in monopattino sono stati 564 e hanno provocato 551, ma un solo morto. Secondo i dati parziali di Asaps, tra gennaio e settembre 2021 (periodo di riferimento: nove mesi) a morire sono state 10 conducenti di monopattini elettrici. Più di una persona al mese.

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Perché non si fanno le leggi e cosa chiedono gli Osservatori regionali

Una strage silenziosa. Sì, perché considerato il fatto che negli ultimi due anni tutti i riflettori sono stati puntati quasi esclusivamente sull’emergenza Covid e che – come per tutte le cose – esiste una base consistente di interessi economici tra le amministrazioni locali e le società di sharing, probabilmente le leggi resteranno come sono ancora per parecchio tempo. Magari con qualche piccolo accorgimento di tanto in tanto, quando arriva un nuovo incidente, e una nuova morte fa riemergere il dibattito.

Al momento in ogni caso, secondo gli Osservatori regionali che raccolgono dati e segnalazioni su incidenti e sinistri stradali, sarebbe urgente incrementare la cartellonistica stradale, per fare in modo che definisca chiaramente il limite di velocità in base al tipo di strada percorsa. Il casco dovrebbe essere obbligatorio per tutti, e non solo per i minorenni. Basterebbe un casco da bici standard, sostengono gli Osservatori. Un altro elemento di discussione, infine, è l’introduzione dell’obbligo di targa, richiesto da molte associazioni e utilissimo per il tracciamento e l’identificazione di eventuali trasgressioni.

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