Omicidio Sacchi, oggi la requisitoria a processo. Pm: “Da Anastasiya e Princi bugie e depistaggi. Una storia paradossale, Luca da vittima è stato fatto passare per accusato”.
Si è tenuta oggi la requisitoria, nell’aula bunker di Rebibbia, al processo per l’omicidio del giovane Luca Sacchi, freddato con un colpo di pistola alla testa nella notte tra il 23 e 24 ottobre 2019, davanti a un pub nella zona di Colli Albani a Roma. A parlare la pm Giulia Guccione: “L’omicidio di Luca Sacchi è stata una vicenda paradossale, in cui la vittima è stata fatta passare come accusato. In questo processo c’è chi ha da subito mistificato i fatti, con veri e propri depistaggi, cercando di far passare tutto come una rapina andata male. Princi, che ha tradito l’amico Luca, Anastasia che inizialmente ha mentito e poi ha continuato a omettere i fatti”.
Secondo quanto affermato dalla pm Guccione, dunque, in questo processo sia Giovanni Princi che Anastasiya Kylemnyk avrebbero “mistificato i fatti creando dei veri e propri depistaggi”. La ragazza, si ricorda, è tra i cinque imputati ed è accusata del tentativo di vendita di una ingente quantità di droga. Contro di lei la testimonianza di Simone Pironelli, che avrebbe raccontato di aver “visto estrarre una mazzetta di soldi dallo zaino rosa che portava” quella sera. Dal canto suo, la giovane si è sempre difesa: “Oltre al lutto che non mi hanno fatto vivere, ho dovuto combattere con persone che mi accusavano di essere un’assassina e l’amante di Giovanni Princi“, raccontò infatti la giovane in tribunale lo scorso aprile.
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Dal canto suo, lo stesso amico di Luca, avrebbe “tenuto un comportamento ostativo all’accertamento della verità dei fatti“, racconta oggi il pubblico ministero nella requisitoria. “Mentre Anastasiya Kylemnyk”, spiega ancora la pm, “ha mentito e cambiato versione più volte“. “Senza questi atteggiamenti oggi avremmo maggiori elementi, ma fortunatamente abbiamo potuto chiarire e comprendere il contesto in cui è avvenuto questo omicidio. Sono bastati 31 secondi per togliere la vita a un ragazzo – ha aggiunto la pm – ma perché è stato ucciso Luca? Lo zaino era già nelle mani di Pirino, il grilletto quindi è stato premuto da Del Grosso con gratuita violenza”. Si tratta, questa, di “una storia paradossale perché fin dalle prime battute Luca, la vittima, è stato fatto passare per l’accusato. Per questo oggi mi sento obbligata a fornire la verità processuale che risulta dalle carte”, prosegue ancora Guccione.
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Si ricorda che a processo con rito ordinario, davanti alla prima corte di assise, vi sono Valerio Del Grosso (autore materiale del delitto) insieme a Paolo Pirino, due 20enne originari di San Basilio (quartiere est di Roma) e protagonisti dell’agguato mortale a Luca Sacchi. Sempre con rito ordinario, sono però finiti a processo anche il giovane Marcello De Propris (che consegnò l’arma del delitto), suo padre Armando, (accusato della detenzione della pistola), e l’ex fidanza di Luca, Anastasiya Kylemnyk. La giovane è rimasta coinvolta nella seconda fase dell’inchiesta a causa della violazione della legge sugli stupefacenti, mentre risulta parte lesa nel procedimento perché vittima della rapina dello zainetto (dove erano nascosti 70mila euro, usati per l’acquisto di 15 chili di marijuana).
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