L’Africa sembra ormai pronta ad uscire da questa pandemia. Com’è possibile che questa avvenga senza l’aiuto dei vaccini?
Bangui è la capitale della Repubblica Centroafricana. Di recente in questo luogo sono stati condotti dei test scientifici che hanno permesso di appurare come circa il 74 per cento delle persone analizzate, avessero una sieroprevalenza di anticorpi contro il Sars-CoV-2 molto forte, tale da da trovarsi di fronte a una popolazione che sembra per gran parte immunizzata contro il virus. Bangui non è la sola città in cui è stata riscontrata una presenza di anticorpi. Anche a Blyantre ad esempio, l’81 per cento della popolazione risulta immunizzata contro il virus in base ai dati raccolti dal ricercatore Kondwani Jambo, che lavora al Malawi-Liverpool-Wellcome Trust Clinical Research Programme. Numeri che sembrano andare contro a chi ormai da più di un anno ha sempre sostenuto che soltanto un’adeguata campagna di vaccinazione nel continente nero, avrebbe evitato una vera e propria strage.
Strage che però non c’è stata.
Anzi, l’impressione è che ormai il continente africano si stia rapidamente accingendo a raggiungere l’immunità di gregge. Un risultato che qui in Occidente non possiamo che considerare sorprendente, dato che parliamo di un continente che al momento ha un tasso di vaccinazione medio pari al 10 per cento. Si continua spesso a ripetere in queste settimane che vi è un bisogno assoluto che i vaccini arrivino anche ai paesi del terzo mondo, ma siamo così sicuri ne abbiano realmente bisogno? C’è anche chi sostiene che i tassi di mortalità rispetto al vecchio continente sono così bassi a causa del fatto che le rilevazioni statistiche in Africa sono esigue e molto poco accurate. Una tesi che però è stata smentita nelle scorse settimane dal quotidiano economico inglese The Economist. I giornalisti del quotidiano britannico hanno infatti condotto di loro iniziativa delle indagini molto approfondite, che hanno portato a dei dati molto simili a quelli ufficiali. L’Africa insomma sta superando questa pandemia senza vaccini, e in molti iniziano adesso a chiedersi come sia possibile.
Perchè l’Africa sta raggiungendo l’immunità di gregge senza l’aiuto dei vaccini?
Uno dei motivi potrebbe essere quello relativo all’età media molto bassa della popolazione rispetto all’Occidente. La maggior parte degli stati africani ha infatti un’età media che arriva anche ad essere di 25 anni in meno rispetto alle nazioni europee. E dunque con un virus che attacca e uccide soprattutto la fascia più anziana della popolazione, l’Africa partiva già da una situazione molto più favorevole nel contrasto all’epidemia. D’altronde, soltanto il 2 per cento della popolazione ha più di 70 anni nel continente.
C’è poi anche chi sostiene che una strage di Covid si sia evitata grazie alle alte temperature che caratterizzano il continente. Una tesi molto più debole questa, che può essere vera fino a un certo punto. Se ad esempio è indubbio che Omicron si è manifestata in Sudafrica con l’arrivo dell’estate, e dunque in un momento in cui esistono pochi contatti al chiuso e meno possibilità di contagio, bisogna anche tenere presente che in Africa le festività, come quella di fine anno, e tante altre tradizioni, vengono festeggiate raggruppando in festa tantissime persone nei villaggi all’insegna della promiscuità.
Anche con le condizioni climatiche favorevoli, vista l’alta contagiosità delle varianti di Sars-Cov-2 sarebbero dovuti scoppiare in certi momenti migliaia di focolai e questo invece non è mai successo in modo rilevante. Anche il vantaggio di avere un’età media più giovane del resto del mondo è tutto sommato molto relativo. Le condizioni di salute della popolazione sono infinitamente peggiori di quelle dei loro coetanei nel mondo occidentale, e dunque vi è sempre una maggiore possibilità di contrarre infezioni e virus in un mondo che di certo non spicca per sicurezza igienico-sanitaria.