Uno dei due operai precipitati con un ascensore, da circa 20 metri di altezza, è morto. La tragedia è accaduta a Milano.
L’uomo, un 55enne, secondo quanto ricostruito, stava lavorando sul tetto dell’ascensore in un cantiere di viale Monza assieme a un collega quando l’ascensore è precipitato. La dinamica, riferisce Areu, è al vaglio delle forze dell’ordine. Il secondo operaio, nell’impatto, ha riportato un trauma al volto, un trauma toracico e un trauma al bacino e a una gamba ed è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Niguarda. Sul posto sono intervenuti: due automediche, due ambulanze, vigili del fuoco, polizia di Stato, vigili urbani e Procura della Repubblica.
Si indaga per omicidio colposo
Il pm di turno di Milano Ilaria Perinu ha disposto l’autopsia sul corpo dell’operaio morto. La Procura sta per aprire un fascicolo per omicidio colposo che, una volta ricevuti i primi atti dalla polizia giudiziaria, sarà coordinato dal dipartimento ‘salute, lavoro, sicurezza, ambiente’ guidato dall’aggiunto Tiziana Siciliano. Al momento non è arrivato alcun atto in Procura.
LEGGI ANCHE > Spray al peperoncino in una scuola, 25 intossicati: grave uno studente
Il cavo si è spezzato
Si sarebbe tranciato il cavo dell’ascensore e per questo i due operai sono caduti per 20 metri all’interno del vano di un palazzo in ristrutturazione di viale Monza, vicino piazzale Loreto. L’elemento è emerso dai primi accertamenti nelle indagini coordinate dal dipartimento ‘ambiente, salute, sicurezza, lavoro’ della Procura di Milano e condotte da una squadra specializzata di polizia giudiziaria. A quanta risulta, pare che i due stessero lavorando sopra l’ascensore, che era collegato in apparente sicurezza, e che all’improvviso il cavo portante si sia spezzato.
LEGGI ANCHE >Omicidio Sacchi, le richieste del pm: l’ergastolo per Del Grosso, 30 anni per Pirino e 4 anni e mezzo per Anastasiya
I due operai, stando a quanto risulta al momento, erano al lavoro per la Schindler, una multinazionale di ascensori. Gli investigatori stanno verificando l’esatta dinamica di quanto accaduto. Dai primi elementi raccolti pare che entrambi fossero sopra l’ascensore, all’esterno, e che non avessero imbracature anche perché stavano lavorando in apparenti condizioni di sicurezza. Poi il cavo si è rotto e i due sono precipitati assieme all’ascensore dall’altezza del quinto piano. Ora si dovrà accertare, attraverso consulenze tecniche che verranno disposte dalla Procura, il motivo per cui il cavo si è tranciato, ma anche perché non siano entrati in funzione dei meccanismi di frenata, i cosiddetti “pattini”, che si attivano in casi di emergenza quando gli ascensori cedono. Al momento, è stata sequestrata tutta la colonna del vano e dopo le prime relazioni degli investigatori gli inquirenti dovranno disporre le consulenze tecniche. Sarà necessario procedere anche con iscrizioni nel registro degli indagati a garanzia per svolgere gli accertamenti.