Il Freedom Convoy non rallenta e blocca il terzo valico di frontiera con gli Usa. Ford e General Motors costrette a tagliare la produzione.
Prosegue inarrestabile la protesta del Freedom Convoy: la contestazione dei camionisti No Vax canadesi ora ha bloccato il terzo valico di frontiera con gli Usa. Dopo l’Ambassador Bridge, che collega l’Ontario a Detroit, il passo di Coutts, tra l’Alberta e il Montana, a bloccare il valico di Emerson, tra Manitoba e North Dakota in ambedue le direzioni c’è un lungo convoglio composto da veicoli e mezzi agricoli.
In particolare, a destare la preoccupazione delle autorità canadesi e statunitensi è il blocco del ponte che collega Canada e Michigan, dove ogni giorno transitano mediamente 300 milioni di dollari di merce. Si tratta soprattutto di componenti destinate all’industria automobilistica dell’area di Detroit. Ford e General Motors sono state già costrette, dopo alcuni giorni di blocco, a rallentare la produzione e a tagliare turni di lavoro per carenza di materie prime.
Per ora Canada esclude uso dell’esercito per disperdere la protesta
“È imperativo che le autorità canadesi facciano cessare il blocco economico, devono prendere tutte le necessarie ed appropriare misure per riaprire immediatamente il traffico” esorta Gretchen Whitmer, la governatrice del Michigan. Anche dalla Casa Bianca stanno “monitorando” attentamente gli sviluppi della situazione sul confine, coi ministri della Sicurezza Interna e dei Trasporti, Alejandro Mayorkas e Pete Buttigieg, che hanno invitato le controparti canadesi “ad usare tutti i poteri federali per risolvere la situazione”. Dal canto suo, il primo ministro Justin Trudeau ha fatto sapere che per ora è escluso l’impiego dell’esercito.
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Ulteriore fonte di preoccupazione per gli Stati Uniti è la possibilità che la protesta del “convoglio della libertà” si allarghi anche al territorio americano. La clamorosa contestazione sta già facendo proseliti in tutto il globo, alimentando analoghe proteste No Vax in Europa e in Nuova Zelanda. Parigi e Bruxelles hanno rifiutato di autorizzare manifestazioni di questo genere. Il dipartimento di Sicurezza Interna americano ha diffuso una nota informativa sul rischio che una protesta in stile canadese possa partire nei prossimi giorni in California creando così problemi allo svolgimento del Super Bowl, previsto per domenica a Los Angeles.
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D’altro canto parte, la protesa dei camionisti canadesi – esplosa in reazione al provvedimento che impone loro la vaccinazione – ha molti collegamenti con i gruppi di estrema destra americani, come provano le bandiere confederate e le svastiche che fanno capolino in una Ottawa paralizzata da due settimane dalla protesta dei “truckers”.