La lettera pubblicata da Benedetto XVI non trova conferme nelle posizioni di alcuni vescovi tedeschi. Benedetto XVI scrive a Ratzinger
Non è stata molto gradita dai vescovi tedeschi la lettera scritta dal papa emerito Benedetto XVI sulle responsabilità degli abusi commessi dai preti della diocesi di Monaco sui minori nel periodo in cui fui arcivescovo della città tra il 1977 e il 1982. Ratzinger ha chiesto scusa a nome della Chiesa per quanto accadde ma ha anche sostenuto la sua innocenza in quanto, afferma, non era a conoscenza di ciò che stava accadendo.
Il cardinale Reinhard Marx, attuale arcivescovo di Monaco di Baviera, ha parlato di “cause sistemiche” ovvero di un sistema dentro la Chiesa che avrebbe coperto i pedofili, di fatto svelando le responsabilità proprio di Ratzinger nell’evitare lo scandalo e insabbiare le colpe e dei preti pedofili. Marx ha anche chiesto una “riforma della Chiesa negli atteggiamenti e nelle strutture“, riforma che è stata lentamente avviata dal nuovo corso con l’elezione di Bergoglio a pontefice.
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LA CHIESA VERSO UN PERCORSO RIFORMISTA
Ciò che andrebbe innanzitutto modificato, secondo Marx, è la scelta per i preti del celibato obbligatorio, affermando che “per alcuni preti, sarebbe meglio se fossero sposati“. L’appello non è caduto totalmente nel vuoto, dato che papa Francesco ha convocato un Sinodo mondiale che si concluderà nel 2023 con un’assemblea generale e che prevede gruppi di lavoro tra la presidenza mondiale e quelle del sinodo tedesche per un piano di riforme. “Accolgo con favore il fatto che il mio predecessore nell’ufficio di arcivescovo di Monaco e Frisinga, il papa emerito Benedetto XVI, abbia commentato la pubblicazione della perizia in una lettera personale” ha commentato l’arcivescovo di Monaco.
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Intanto Jorge Mario Bergoglio ha inviato un testo scritto di persona a Ratzinger “una lettera in cui parla da pastore, da confratello e anche da persona che di nuovo ha espresso la sua piena fiducia, il suo pieno sostegno e anche la sua preghiera” ha dichiarato il segretario personale del papa emerito, l’arcivescovo Georg Gänswein. Da fonti interne si vocifera che papa Francesco fu avvertito della pubblicazione della lettera di Ratzinger e per questo abbia voluto scrivergli.