Il deputato è indagato a piede libero di corruzione e traffico influenze illecite. La Procura di Piacenza: «Si è fatto promettere soldi per Fdi»
Il deputato di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, è indagato nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla Procura di Piacenza. L’indagine è per corruzione e traffico influenze illecite. Secondo la Procura, l’imprenditore N. Susino, gli avrebbe dato tremila euro per «ottenere il compimento di atti contrari ai doveri d’ufficio» da parte dell’assessore all’Urbanistica, Erika Opizzi, del suo stesso partito e anche lei sotto inchiesta, «per agevolare la stipula, a condizioni favorevoli per il privato», di una convenzione per gestire un parcheggio.
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Sempre secondo la Procura, Foti si sarebbe fatto promettere da Susino, ritenuto promotore di un’associazione a delinquere su cui si sta indagando, il pagamento di somme «per se stesso o per il partito Fratelli di Italia, anche quale finanziamento della successiva campagna elettorale», quale condizione per la «propria mediazione illecita» verso Opizzi e i funzionari comunali, in modo che il Comune di Piacenza potesse disporre del cambiamento di destinazione d’uso di certi terreni. Questa vicenda è del 2019.
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Nel frattempo, nei riguardi di Foti, che in questi giorni è ricoverato a causa di conseguenze del Covid, non sono state disposte misure cautelari. Nell’ordinanza del gip, è scritto che la Procura chiederà alla Camera di usare i dialoghi intercettati a cui ha partecipato Foti.