Il procuratore generale chiede di ridurre a 24 anni la condanna per Hjorth: non è stato l’esecutore materiale del delitto, confermato invece l’ergastolo per l’altro americano.
“Confermare la condanna all’ergastolo per Elder, per Hjorth una condanna a 24 anni. È stato un delitto efferato, al limite della crudeltà”. È questa la richiesta, a conclusione della sua requisitoria, del procuratore generale Vincenzo Saveriano nei riguardi di Gabriel Natale Hjorth e di Finnegan Lee Elder nel corso del processo d’appello per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ammazzato con 11 coltellate a Roma, davanti un hotel in zona Prati, il 26 luglio 2019. In primo grado i due americani erano stati entrambi condannati alla pena dell’ergastolo.
“Si è inflitto una sofferenza senza alcuna pietà su un carabiniere, con 11 coltellate, affondando fino alle costole” ha affermato il pg. “Varriale (collega di Cerciello, ndr.) va creduto, ‘appena li abbiamo fermati ci hanno accoltellato’ ha detto al telefono, i due ragazzi americani hanno reagito immediatamente perché erano ben consapevoli che stavano commettendo un’azione illegale, Elder e Hjorth temevano di essere arrestati”, ha detto nella requisitoria Saveriano.
“L’unica menzogna di Varriale è quando ha detto di avere con sé la pistola ma lo dice perché sa che rischia un provvedimento disciplinare, ha avuto paura e ha detto il falso, ma da qui a essere inattendibile ce ne passa”, ha precisato il sostituto procuratore generale.
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“Hjorth ha programmato tutto l’intervento, ma non è l’autore materiale. Per questo, chiedo la riforma della sentenza di primo grado con il riconoscimento delle attenuanti generiche”. Così Saveriano, in conclusione della sua requisitoria, ha motivato la sua richiesta di ridurre a 24 anni la condanna per Natale Hjorth, al quale precedentemente era stato inflitto l’ergastolo. Confermata invece la richiesta per l’altro cittadino statunitense imputato, Lee Elder.
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“La nostra linea non è cambiata, Natale non ha commesso il delitto. Sosteniamo da sempre l’estraneità del nostro assistito dal concorso in omicidio”. Così hanno commentato gli avvocati difensori di Natale Hjorth, Fabio Alonzi e Francesco Petrelli, quando il pg ha concluso la sua requisitoria.
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