Nucleare Iran, urge trovare un accordo o «sforzi aggressivi» da Washington

Restano poche settimane per cercare di salvare il JCPOA e trovare quindi una intesa nonostante Washington e Teheran siano ferme su posizioni differenti.

Mentre a Vienna riprendono i colloqui sull’accordo sul nucleare iraniano, gli USA sottolineano la necessità di arrivare ad una intesa entro la fine del mese di febbraio. Se ciò non avviene, vi saranno «sforzi aggressivi» da Washington.

«Sessione critica»

Tre funzionari dell’Amministrazione Biden, contattati dalla CNN sulla questione del nucleare iraniano, hanno affermato che si sta attraversando una «sessione critica». Il tempo, infatti, ormai stringe: restano ancora poche settimane per discutere e salvare il JCPOA (Joint Comprehensive Pact Of Action). La firma di questo «Piano di Azione» risale al 2015 e prevede la sospensione delle sanzioni nucleari che erano state imposte all’Iran sia dall’Unione Europea sia dagli Stati Uniti così come dall’ONU. Nel caso in cui entro fine mese non si riuscisse a trovare una intesa, Washington ribadisce che dovrà lanciare «sforzi aggressivi» per fare in modo che Teheran non ottenga un’arma nucleare.

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I tre funzionari hanno fatto sapere che si sta arrivando al «momento decisivo» anche se, affermano: «Niente con l’Iran è mai una linea retta». Progressi, però, sono stati registrati riducendo «la lista delle differenze alle priorità chiave di tutte le parti». Teheran, però, sembrerebbe essere ferma sulla sua posizione, ovvero la rimozione di tutte le sanzioni.

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