Alle manifestazioni sono presenti gruppi di estrema destra e di no vax. Ottawa è bloccata, il sindaco afferma “situazione fuori controllo”
Va avanti dal 29 febbraio la protesta dei camionisti canadesi, denominata Freedom Convoy, contro l’obbligo vaccinale imposto dal 15 gennaio per coloro che devono attraversare la frontiera tra il Canada e gli Stati Uniti. Le manifestazioni, partite dalla capitale Ottawa, si sono allargate fino a coinvolgere anche i centri di Toronto e Vancouver per poi raggiungere il confine con gli USA. Non sono mancati momenti di tensione quando le proteste hanno iniziato a sfociare in episodi di violenza e atti di razzismo.
Vie bloccate dai tir, continuo suonare di clacson, urla e assembramenti per le strade canadesi. Durante i week end le manifestazioni hanno raccolto nelle singole città oltre 18mila manifestanti che hanno mandato in tilt la viabilità, proteste che hanno visto coinvolti anche gruppi di estrema destra e di no-vax, i quali hanno portato ai raduni anche bambini. La situazione più pericolosa si avverte nella Capitale, tanto che nella giornata di ieri sono stati emessi 20 arresti per altrettanti manifestanti.
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“SITUAZIONE FUORI CONTROLLO”
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha chiesto ai camionisti di far rientrare le sommosse che da giorni stanno devastando il centro di Ottawa. “E’ necessario che la mobilitazione si fermi” ha detto il primo ministro appena uscito da una settimana di isolamento dopo un contatto con un positivo al Covid. “I canadesi sanno che l’unica via d’uscita è continuare ad ascoltare la scienza. Il governo federale risponderà” ha affermato il premier.
Il vice-capo della polizia canadese Steve Bell ha lanciato questo avvertimento ai manifestanti: “Il nostro messaggio ai manifestanti rimane lo stesso: non venite, se lo fate ci saranno delle conseguenze“. Anche il sindaco di Ottawa Jim Watson si è detto preoccupato lamentando una situazione “completamente fuori controllo“ ed esprimendo solidarietà verso i poliziotti, incapaci di contenere le proteste in quanto in numero inferiore rispetto ai manifestanti.
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LA PROTESTA SI ESPANDE
La protesta dei camionisti però è andata oltre i confini, ispirando manifestazioni simili anche negli Usa, in Australia e in Europa (specialmente in Belgio) con l’apprezzamento dei movimenti di estrema destra, dell’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump e ottenendo un grande seguito on-line. I social sono invasi dall’hashtag #FreedomConvoy e sul sito GoFundMe, piattaforma internazionale per le raccolte fondi, sono stati raccolti circa 7,8 milioni di dollari per il sostegno economico alle manifestazioni. Il sito ha però di chiudere la raccolta sostenendo che violava le proprie regole e dando ai donatori due settimane per chiedere un rimborso, oltre quella data i soldi saranno dati in beneficienza.