Famiglia no vax rifiuta trasfusione, accolto ricorso dell’ospedale: il piccolo può essere operato

Piccolo di due anni deve essere operato al cuore, ma la famiglia vuole solo sangue no vax: accolto il ricorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna. Il giudice tutelare: “La trasfusione ha garanzie di sicurezza”.

trasfusione no vax - meteoweek.com
bimbo deve essere operato al cuore, la famiglia vuole solo “trasfusione no vax” – meteoweek.com

Ha creato non poco scalpore la vicenda che vede protagonista (suo malgrado) un piccolo paziente di appena 2 anni che deve sottoporsi a un delicato intervento al cuore. La sua famiglia, originaria della provincia di Modena e presentata dai media come no vax, e rifiuta trasfusioni di sangue da parte di donatori vaccinati. Scelta estremamente discutibile, questa, ma che di fanno ha richiesto alla famiglia la ricerca di volontari non vaccinati disposti a donare il sangue a loro figlio. Immediata, ovviamente, la reazione dell’ospedale, che ha fatto opposizione. I genitori hanno quindi deciso di rivolgersi a un avvocato, con la decisione finita nelle mani del giudice tutelare. Arriva però oggi il verdetto del ricorso.

Ricorso accolto dal giudice, piccolo può essere operato

Nuovi sviluppi in merito alla vicenda del bambino ricoverato al policlinico Sant’Orsola di Bologna. Secondo quanto si apprende, il giudice tutelare di Modena ha accolto il ricorso dell’ospedale sul caso del piccolo paziente affetto da una cardiopatia. Sebbene il piccolo debba essere sottoposto a un intervento chirurgico data la sua condizione, la famiglia dichiaratamente no vax rifiuta infatti le trasfusioni di sangue da parte di donatori vaccinati contro il Covid-19. Dalla loro, i famigliari avrebbero avanzato anche delle motivazioni di stampo “religioso”, in merito a una simile decisione.

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Arriva però oggi la decisione del giudice, così come confermato da Ugo Bertaglia – avvocato difensore dei genitori del piccolo. I famigliari del bambino, stati portati in tribunale dagli stessi medici dell’ospedale che li accusano di rifiutare le cure, sono stati infatti ascoltati dal magistrato Alberto Rovatti, il quale non ha tuttavia ha accolto la richiesta della coppia. Il giudice ritiene infatti che non ci siano gli estremi per sospendere l’intervento, e sussistano invece garanzie di assoluta sicurezza sul sangue fornito dall’ospedale, di qualsiasi provenienza esso sia.

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A seguito del verdetto, l’avvocato Bertaglia ha spiegato che i suoi assistiti non hanno “mai negato il consenso all’intervento“, e lo “hanno ribadito davanti al giudice tutelare”, che li ha sentiti in udienza. Ciò che la mamma e il papà del piccolino avrebbero chiesto, viene evidenziato dal legale, è che “per motivi di carattere religioso” il sangue della trasfusione potesse essere preso da soggetti non vaccinati. Alla luce del verdetto, comunque, il difensore dei famigliari valuterà se impugnare o meno la decisione del giudice tutelare.

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