Violenze Capodanno Milano, il gip sui 2 arrestati: “Incuranti della sofferenza delle vittime”

Violenze Capodanno Milano, il gip sui 2 arrestati: “Incuranti della sofferenza delle vittime”. E ancora: “Gravi e radicate lacune educative”. Alto il pericolo di “recidiva”, inevitabile la “custodia cautelare” in un istituto di pena minorile.

Violenze Capodanno Milano, il gip sui 2 arrestati - meteoweek.com
Violenze Capodanno Milano, il gip sui 2 arrestati – meteoweek.com

Dopo le violenze di gruppo occorse lo scorso Capodanno a Milano, qualche settimana fa le forze dell’ordine avevano fermato due giovani, un marocchino (Abdallah Bouguedra, 21 anni) e un egiziano (Mahmoud Ibrahim, 18 anni). Nella giornata di oggi, invece, a finire in manette sono stati altri due presunti responsabili, accusati di violenze a sfondo sessuale commesse ai danni di due turiste tedesche. Di età compresa tra i 16 e i 17 anni, nell’ordinanza di custodia cautelare, il gip presso il Tribunale per i Minorenni di Milano, Paola Ghezzi, ha riferito che i due “risultano inseriti in contesti ad altissimo rischio di devianza” e per entrambi c’è “pericolo di recidiva“.

Le vite al limite dei due minorenni arrestati

Secondo quanto viene riferito, il più giovane dei due egiziani era giunto da poco in Italia, sbarcato a Lampedusa questa estate come “minore non accompagnato”. Rintracciato dagli investigatori della Squadra mobile in un appartamento in zona Comasina, dove viveva con altri connazionali, sarebbe disoccupato, e la rapina perpetrata in via Torino potrebbe essere per questo uno dei tanti espedienti con il quale si trovava di che vivere. L’altro arrestato, il 17enne, viveva invece in un appartamento in zona Stazione Centrale, insieme al padre e allo zio. Anche lui pare non fosse impegnano né con lo studio né con il lavoro.

Un altro quadro sui due coinvolti nell’inchiesta milanese sugli abusi sessuali di Capodanno, ci viene offerto dalle parole del gip. Come spiegato nell’ordinanza relativa alla custodia cautelare, infatti, i due minorenni non hanno desistito “nemmeno di fronte all’evidente sofferenza patita dalle due giovani ragazze” tedesche. Nella stessa ordinanza si legge anche di “gravissime e radicate lacune educative, sfociate in un atteggiamento di assoluta spregiudicatezza e indifferenza alle regole più elementari della civile convivenza”, oltre che di “mancato rispetto della dignità e della libertà personale di giovani donne in una serata di festeggiamenti nel centro della metropoli milanese”.

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Le due studentesse tedesche, vittime insieme ad altre 9 ragazze di aggressioni sessuali nella notte di Capodanno in piazza Duomo, erano “visibilmente spaventate”, si sono anche “abbracciate” per cercare “di difendersi” dagli aggressori. A raccontarlo una delle due giovani, sentita in Procura nei giorni scorsi, e a riportarlo è sempre l’ordinanza d’arresto. La 20enne, si legge, raccontò che il “branco” tentò di toglierle il “vestito” e che a causa di una “forte spinta” cadde a terra.

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Alla luce dei racconti, delle testimonianze, degli accertamenti e del materiale raccolto dalle forze dell’ordine, la personalità dei due ragazzi è “desumibile dalla commissione” dei fatti “gravissimi e indicatori di una completa mancanza di qualsivoglia presidio di legalità che direzioni le loro condotte e dalla pervicacia dimostrata nel voler portare a termine la propria azione violenta, non desistendo nemmeno di fronte all’evidente sofferenza” delle vittime.  Dato che per entrambi esiste il pericolo di “recidiva“, l’unica misura è la “custodia cautelare” in un istituto di pena minorile. Data inoltre il contesto in cui sono vissuti, sono indispensabili “esigenze rieducative particolarmente serie e stringenti, ed è necessario trasmettere ai due “un senso di una risposta adeguata alle gravi violazioni commesse”.

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