Passò tre mesi in carcere in Italia poiché scambiata per pusher: modella chiede risarcimento

Ha passato tre mesi in carcere a Civitavecchia nel 2019 perché l’avevano scambiata per una pusher. Lei invece era di passaggio in Italia diretta in Giappone per un servizio fotografico

Greta Gila-meteoweek.com

La sua carriera e i suoi sogni andati in frantumi a causa di un terribile equivoco. Greta Gila, 24 anni, modella ungherese, miss Turismo 2018 e tra le modelle in gara a Miss Universo, il 22 marzo 2019 era di passaggio a Roma e sarebbe dovuta andare a Tokyo, come riporta Il Messaggero. Ma, scambiata per una narcotrafficante, fu arrestata. Solamente dieci mesi dopo e più esattamente il 16 dicembre, le comunicano tramite lettera che i magistrati si erano sbagliati.

La modella non era e non è una pusher, ma il suo shooting in Giappone fu cancellato. D’improvviso niente più offerte lavorative e quei 3 mesi trascorsi in carcere ingiustamente segnano la sua vita, tant’è che lei soffrirà in seguito di attacchi di panico, insonnia, attimi di depressione.

Gila era nel nostro Paese di passaggio, giusto due notti in albergo a Roma, ma all’aeroporto di Fiumicino, gli agenti bloccano una sua conoscente che aveva della cocaina, e questa donna avrebbe dichiarato di doverla cedere alla modella ungherese. Basta quest’accusa per far arrestare la ragazza.

Leggi anche:—>Il Papa ospite da Fazio:«Paesi Ue dicano quanti migranti possono accogliere, guerra è controsenso della creazione»

Le forze dell’ordine si recano dunque nella camera d’hotel di Gila, iin borghese. La ragazza racconterà in seguito di aver pensato «fossero una banda di sequestratori». Non avrebbe mai immaginato di essere arrestata.

Leggi anche:—>La proposta della Lega: fino a 5 anni di prigione contro maternità surrogata

In breve si ritrova in carcere, in un posto straniero e di cui non conosce la lingua, senza neanche aver compreso a pieno cosa fosse accaduto. Il 22 febbraio 2022, i magistrati della corte d’Appello di Roma, dovranno prendere una decisione in merito alla richiesta di risarcimento avanzata dalla modella ungherese. La ragazza, nello specifico, ha chiesto 100mila euro di risarcimento. «La fase risarcitoria è di fondamentale importanza, oltre che per un equo ristoro come ovvio delle vittime di errori, anche per invitare a una maggiore prudenza nella formulazione di ipotesi accusatorie non sufficientemente supportate».

Gestione cookie