Palermo, sventato traffico di animali in via di estinzione: sono quattro i soggetti denunciati dai carabinieri forestali, mentre ad essere sequestrati sono 35 esemplari di specie protette. Rinvenuti e sequestrati anche strumenti di bracconaggio.
Nuovi sviluppi in merito l’articolata attività dei carabinieri forestali del Centro anticrimine natura di Palermo, atta al contrasto del traffico illegale di animali appartenenti a specie protette. Secondo quanto si apprende dalla nota i militari hanno denunciato quattro persone, tutte accusate di traffico d’animali in via di estinzione. A seguito di quest’ultimo intervento, i carabinieri hanno inoltre sequestrato oltre 35 esemplari di animali appartenenti a specie protette.
Salvati 35 esemplari protetti, sequestrata strumentazione dei bracconieri
Come reso noto nella nota delle forze dell’ordine, lo scorso anno erano stati sequestrati oltre 300 esemplari in via d’estinzione, mentre ad essere denunciate erano state più di 30 persone. Ma complesso è anche il quadro che si sta già delineando in questo 2022. Lo scorso mese, infatti, sono state quattro le persone denunciate, mentre si contano 35 esemplari sequestrati. Gli animali tratti in salvo dai carabinieri forestali appartengono a specie protette, tra specie di avifauna selvatica e testuggini.
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Nello specifico, i quattro denunciati avevano messo in vendita tali esemplari senza avere alcuna documentazione comprovante la loro legale detenzione. Finiti quindi a sequestro “complessivamente 32 esemplari di fringillidi, prevalentemente appartenenti alla specie Carduelis carduelis (nome comune: cardellino), e n.3 esemplari di testuggine di terra appartenenti alla specie Testudo hermanni“. Tutti gli esemplari sequestrati, viene sottolineato dalle autorità, “sono stati affidati alle cure di Centri di conservazione della fauna selvatica, allo scopo di riadattare gli animali alla vita selvatica nell’ottica, ove possibile, di un reinserimento nei rispettivi habitat di provenienza”. Rinvenuti e sequestrati anche alcuni degli strumenti utilizzati dai bracconieri per l’uccellagione.
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Sempre secondo quanto reso noto dai carabinieri forestali, l’attività di controllo ha portato anche, sempre nel mese di gennaio, ad altri due soggetti denunciati per detenzione di animali pericolosi senza la prevista autorizzazione prefettizia. Alla luce di ciò, sono stati “elevati verbali amministrativi per oltre 12.000 euro per violazioni connesse alla normativa Cites, all’iscrizione all’anagrafe canina, alla normativa sul corretto esercizio del prelievo venatorio, al malgoverno di animali, alla movimentazione di equidi”.