Canada, protesta dei camionisti no vax: sindaco decreta stato d’emergenza

Situazione esplosiva a Ottawa, dove da giorni centinaia di mega tir e trattori paralizzano la capitale canadese. E ora la protesta incassa anche il supporto di Donald Trump e Elon Musk.

Tensione ai massimi livelli in Canada, il paese nordamericano alle prese con una protesta senza precedenti. Va avanti da oltre dieci giorni infatti l’“assedio” dei camionisti no vax, ribattezzato “Freedom Convoy”, il convoglio della libertà. Il sindaco di Ottawa, capitale del Canada, ha decretato lo stato di emergenza. La protesta dei camionisti rappresenta, secondo le parole del primo cittadino Jim Watson, «un grave pericolo e una minaccia alla sicurezza e alla protezione dei residenti, l’emergenza più grave che la nostra città abbia mai affrontato». L’obbligo vaccinale introdotto dal governo Trudeau per tutti i camionisti che lavorano sulla rotta transfrontaliera fra Usa e Canada ha fatto detonare, da metà gennaio, una contestazione poderosa e sempre più fuori controllo, facendo convogliare nella capitale canadese anche la furia del cosiddetto “popolo no vax”.

Tra la folla, domenica, sono apparse anche diverse bandiere confederate Usa e svastiche naziste, e la polizia ha fermato un uomo armato di pistola. Alle centinaia di “trucks” (i giganteschi camion americani) e ai trattori che soprattutto nel week-end paralizzano le autostrade di confine e il centro di Ottawa, attorno a Parliament Hill, si sono poco alla volta uniti migliaia di manifestanti e tra questi molti provocatori. Per loro si è mobilitato da oltre frontiera un supporter d’eccezione: «Avete tutto il nostro supporto», ha tenuto a far sapere l’ex presidente Usa Donald Trump. La manifestazione ha ricevuto parole di apprezzamento anche da parte di Elon Musk, fondatore di Tesla, oltre che da alcuni parlamentari canadesi di area conservatrice.

Tensione alle stelle con la polizia

La protesta dei “truckers” sta paralizzando da giorni la capitale canadese – Meteoweek

L’anno scorso Canada e Stati Uniti hanno annunciato che avrebbero chiesto ai camionisti intenzionati a entrare nei rispettivi paesi di essere completamente vaccinati. I canadesi hanno adottato la misura il 15 gennaio, mentre gli statunitensi il 22 gennaio. La gran parte degli scambi transfrontalieri tra i due paesi avviene su strada. Ma non appena è entrata in vigore sul suolo canadese, la legge ha scatenato la  vibrante reazione dei “truckers”, a parere di diversi osservatori aizzata da provocatori infiltratisi dagli Usa. Già nel primo fine settimana di protesta le autorità avevano denunciato atti di vandalismo a danno dei monumenti e intimidazioni contro le forze di polizia. Dalla scorsa settimana il “blocco” ha cominciato anche a causare seri problemi di approvvigionamento, soprattutto ad Ottawa. «La frustrazione nella capitale della nazione è aumentata da quando è iniziata l’occupazione del centro cittadino, con camion che bloccano le strade e clacsonano per tutta la notte», si legge sul Toronto Star. «Domenica, la polizia ha annunciato che chiunque tenti di portare supporto ai manifestanti potrà essere arrestato».

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«Durante la notte, i manifestanti hanno mostrato un comportamento estremamente dirompente e illegale, che ha presentato rischi per la sicurezza pubblica e un disagio inaccettabile per i residenti di Ottawa», si legge in un comunicato stampa apparso il 6 febbraio sul sito della polizia locale. «Continuiamo a consigliare ai manifestanti di non entrare a Ottawa e di tornare a casa». Domenica sera, decine di poliziotti pesantemente armati sono penetrati nel parcheggio dello stadio di baseball a Coventry Road, a est di Ottawa, dove si trova la «base» dei manifestanti. Gli agenti di polizia hanno così rimosso il carburante che veniva immagazzinato nel parcheggio in modo da rifornire i “trucks” parcheggiati nel centro della città. Sul tetto dello stadio e dell’hotel, su entrambi i lati del parcheggio, a fare la guardia c’erano dei cecchini. Nel frattempo i manifestanti gridavano «vergogna, vergogna».

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Situazione incandescente anche nelle altre principali città del Canada: a Toronto, Edmonton, Halifax e Vancouver. Centinaia di manifestanti a volto coperto e avvolti nelle bandiere canadesi si sono trovati al Queen’s Park di Toronto, dove hanno cantato “libertà” mentre esibivano cartelli contro Trudeau. Nonostante le temperature arrivassero a -8°C, i fotografi hanno immortalato un uomo che ballava in cima a un camion, vestito solo di perizoma, e al tempo stesso sventolava una bandiera con la scritta «Traditore Trudeau». Alcuni media canadesi attaccano il presidente accusandolo di non fare abbastanza per fermare la protesta, mentre molti osservatori preferiscono puntare il dito contro presunte “infiltrazioni” provenienti dagli Usa Uniti per attizzare la rabbia dei manifestanti.

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