Ancora fitto il mistero sulla sparizione di Alessandro Venturelli, il ventunenne scomparso nel nulla da 14 mesi. La madre dice: «Spero ancora». Adesso anche il Sassuolo calcio si mobilita a fianco dei genitori.
Domenica prossima il Sassuolo giocherà in casa contro la Roma. E in quel momento sul maxischermo farà la sua comparsa la foto di Alessandro Venturelli, che aveva vent’anni al momento della scomparsa avvenuta 14 mesi fa. Da allora non si sa più niente del giovane. «Speriamo che serva a qualcosa, non è possibile che nessuno sappia niente» dichiara al Corriere della sera la madre Roberta con un sottile filo di voce.
Qualcosa che non torna in quel gesto
Lei e il marito Roberto continuano, con pazienza, dignità e tenacia, a ripetere a giornali e tv che c’è qualcosa che non torna nel gesto di quel pomeriggio del 5 dicembre 2020, quando il loro unico figlio si è allontanato da casa a Sassuolo. Un momento che è stato perfino ripreso dalle telecamere di sorveglianza
Per un genitore non sapere dove sia in questo momento il figlio è un destino anche peggiore di sapere che è morto. Ma i coniugi oltre a coltivare la speranza hanno tentato di esaminare a fondo ogni dettaglio e si sono convinti che Ale, come viene chiamato da tutti, sia ancora vivo e che qualcosa o qualcuno gli impedisca di fare ritorno a casa. «Sì, siamo assolutamente convinti che c’era qualcuno ad aspettarlo — spiega la madre al Corriere —. Nell’ultimo periodo era strano, mi diceva che era manipolato, che dovevo stare attenta anch’io. Quel giorno ha preso 35 euro, ha messo nello zaino un po’ di biancheria intima, i documenti, le chiavi della macchina, ha lasciato il cellulare però si è portato un libro». Era un libro che Alessandro stava leggendo ultimamente: un volume motivazionale sul potere della mente. La donna spiega che il figlio era cambiato da settembre: «Gli dicevo che lo vedevo più lontano e lui mi ripeteva: “Io devo crescere, io devo crescere”».
Tante segnalazioni, nessun indizio certo
Mamma Roberta ricorda quel sabato di dicembre come «una giornata difficile». «Si è alzato arrabbiatissimo, mi ha offeso, ha rotto i miei occhiali, si vedeva che era particolarmente provato. Si è rasato le basette, girava per casa con fare sospetto, quando ha provato a uscire mio marito l’ha seguito e ha scoperto che aveva lanciato in giardino lo zaino dalla sua stanza, voleva scappare via. Hanno avuto una discussione, mio marito l’ha bloccato, poi l’ha convinto a fare con lui un giro in macchina. Poi però si è distratto per recuperare il cane, e lui ne ha approfittato per andare via».
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Da allora più niente: solo il buio. Hanno lanciato appelli dappertutto: alla tv e sui social, anche gli amici di Ale hanno girato dei video dove lo invitano a tornare. Sono arrivate tante segnalazioni, tutte piste rivelatesi fasulle fornite da chi era certissimo di averlo riconosciuto a Cesenatico, oppure a Milano o a Padova, in compagnia di un altro ragazzo, a sua volta scomparso e poi disgraziatamente ritrovato privo di vita nel Po. Anche Raoul Casadei, il re del liscio, ha testimoniato di averlo forse incontrato sulla spiaggia mentre dormiva in una tenda. Piccole fiammelle di speranza che si sono spente in fretta. La squadra mobile di Modena non ha mai cessato di cercarlo, la Procura ha aperto un fascicolo dove si ipotizza il reato di sequestro di persona. I genitori hanno il timore che inizialmente si sia perso troppo tempo. «Hanno cercato un corpo, non un ragazzo ancora vivo».
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Adesso il volto di Alessandro comparirà allo stadio, dove lo vedranno in tanti. L’allenatore e il capitano del Sassuolo hanno mandato un video a Chi l’ha visto?: «Ti aspettiamo per vedere una nostra partita e magari qui al centro sportivo per scambiare qualche calcio al pallone». I genitori desiderano ringraziare «Michele Belfiore e il suo blog Conoscere, è sua l’idea di questa iniziativa». Chissà se l’iniziativa si rivelerà utile. Loro intanto si macerano tra i molti dubbi e le poche certezze. La certezza più salda è questa: «Noi non ci arrendiamo, finché non arriviamo a un risultato non ci fermiamo».